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Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 25/10/2002
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news n. 1118
Un parco marino a Capoliveri?
Il Comune di Capoliveri ha avanzato al Ministero dell'Ambiente la proposta di istituire un'area marina protetta davanti ad alcuni tratti della sua costa. Quel parco marino dunque che tanti timori ha sempre destato all'Elba, preoccupazioni legate a possibili vincoli stavolta imposti anche ai turisti. E di questi infatti si tratterebbe.
Sia chiaro comunque che preservare il mare dell'Elba è una priorità, quindi ben venga qualche restrizione se servirà a mantenere le acque cristalline. Vediamo comunque in cosa consiste la proposta di Capoliveri.
Due, nella proposta firmata dal sindaco Barbetti (ricordiamo che egli è anche, come Commissario, alla guida del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano), le aree marine da rendere protette, per un totale di 4.200 ettari. La prima è quella situata nel versante sud occidentale dello sviluppo costiero capoliverese ed è compresa tra lo Scoglio della Triglia e Punta Calamita.
In essa si trovano le principali spiagge, molte insenature e tutta la costa è di notevole pregio ambientale. La seconda area invece è quella posizionata a nord ovest, tra Capo Calvo e la Baia di Mola. Anche questa è di pregio ambientale, sebbene molto urbanizzata.
In questa zona sembra essere compresa anche quella porzione della Baia di Mola sulla quale sta nascendo una struttura portuale turistica vistosa. Ci viene spontaneo chiederci come si concilia la realizzazione in atto con il nobile desiderio di tutela ambientale...
Ma, a parte questo, vediamo quali sarebbero i vincoli previsti dalla eventuale istituzione di queste aree marine protette. Verrebbero innanzitutto ad essere vietate la pesca a strascico e quella subacquea, a fronte comunque di una equilibrata autorizzazione alla pesca per i residenti, sia professionisti che amatoriali.
Nelle baie di Naregno e di Mola il Comune chiede che "si regolamenti il turismo nautico con l'inserimento anche di divieti di ancoraggio selvaggio", e qui sorgono alcuni interrogativi. Naregno è infatti sede di centri velici e scuole di vela, ma soprattutto il Golfo di Mola è storicamente una baia naturale di rifugio...
Basterà la pur vistosa (anche troppo) struttura in costruzione ad accogliere i natanti? E, soprattutto, dovrà pagare il pedaggio il piccolo velista di passaggio in cerca di una baia tranquilla?
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