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Elba Oggi
Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Carenza idrica estiva: il problema può tornare
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Ci scrive Marcello Meneghin, tecnico esperto in acquedotti, che avverte: non crediate risolto il problema solo perchè attraversiamo un inverno piovoso. Sbagliati i proclami di chi dice che i problemi di approvvigionamento idrico dell'Elba sono risolti, le... vacche magre potrebbero presto tornare
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Spett.le redazione,
mi sia permesso ricordare ai lettori di ElbaOggi una leggenda dell'antico Egitto.
Si narra come il Faraone durante i sette anni delle vacche grasse quando la terra dava ingenti messi, non si sia limitato a far proclami con i quali annunciare al popolo che, grazie alla fiorente agricoltura, erano definitivamente tramontate le carestie.
Se così avesse fatto (faraone di prima maniera) al sopraggiungere dei successivi sette anni di vacche magre quando la terra non dava nemmeno un chicco di grano avrebbe assistito alla morte del suo popolo per fame e non gli sarebbe rimasto che rimpiangere gli anni delle vacche grasse.
Nulla di tutto questo. Il Faraone (di seconda maniera) ha invece costruito enormi granai dove ha immagazzinato tutto il grano in esubero durante il primo periodo e, nel successivo, aperti i granai stessi, ha potuto sfamare non solo tutto il popolo egiziano ma anche quelli confinanti che accorrevano da lui per rifornirsi di grano.
Il presidente della Comunità Montana d'Elba è come il faraone di prima maniera. E' troppo facile, in questi periodi di vacche grasse quando dal cielo piovono ingenti (forse anche troppo) quantitativi d'acqua, fare proclami per comunicare che i pozzi già costruiti o quelli di prossima esecuzione all'Elba hanno definitivamente risolto l'emergenza idropotabile dell'Isola.
Questi proclami andrebbero fatti durante i prossimi periodi delle vacche magre quando la siccità estiva avrà prosciugato totalmente la falda elbana ed i pozzi non daranno che acqua salmastra inutilizzabile ai fini potabili. Allora non resterà che rimpiangere tutto questo ben di Dio che oggi viene lasciato finire in mare.
Bisognerebbe invece, come il faraone di seconda maniera, immagazzinare l'acqua quando è in esubero per averla disponibile nelle estati particolarmente siccitose, tramite quell'opera che, grazie all'intraprendenza di alcuni personaggi elbani che non finirò mai di ringraziare, ho potuto illustrare nel convegno tenuto il 13.06.2002 all'Hotel Airone di Portoferraio.
Da battitore libero e disinteressato quale intendo essere posso anche annunciare che il relativo progetto, visibile anche su http://altratecnica.3000.it è stato visionato da una importante società esperta in lavori sotterranei, quali sono quelli in argomento, la quale è giunta alla conclusione che l'opera è atta a risolvere in maniera definitiva il problema idrico elbano.
Inoltre, fatti i necessari prelievi ed analisi di campioni del granito interessato dai lavori, la medesima società ha potuto constatare come l'intera operazione progetto, costruzione, esercizio ed utilizzazione del materiale di risulta dagli scavi, presenti, dal punto di vista economico, un bilancio nettamente positivo. In altri termini la galleria/serbatoio scavata in roccia non solo è funzionale ma potrebbe anche autofinanziarsi.
A questo punto ci sarebbero tutte le premesse perché l'operazione maxiserbatoio andasse avanti. La realtà è invece completamente diversa e quindi non resta che attendere il periodo delle vacche magre per rimpiangere ciò che non si è fatto quando era il momento.
Marcello Meneghin |
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