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Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 21/02/2003
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news n. 1405
I danni causati dagli Ogm
La Abae - Associazione biologica agricoltori elbani ci parla, in questo suo intervento, dei risvolti negativi che si celano dietro l'uso, in agricoltura, di semi geneticamente modificati. Ci mette anche sull'avviso con preziosi consigli, dato che il businness è grosso e... i furbi non mancano
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di Agnese Nannini *
E’ difficile tutelare la biodiversità anche in campo agricolo. Un invito che facciamo ai nostri soci è quello di cercare di riprodurre per proprio conto i semi e le piante da coltivare per evitare che dietro una comune ed innocua bustina di semi si possa nascondere un nemico della natura e della biodiversità, quella variabilità di organismi che contraddistingue tante aree geografiche della Terra.
E’ preferibile acquistare semi sicuri biologici (o anche biodinamici) oppure convenzionali, purché con la dicitura "ogm free" proprio perché pare che vi sia la tendenza a nascondere semi geneticamente modificati tra semi che non lo sono.
Una sorta, diremmo, di attentato all’ambiente e all’uomo, un chiaro ed oscuro progetto volto a globalizzare e a ridurre a poche varietà tutta la vita dell’intero pianeta, mettendone in pericolo la stessa esistenza che per millenni si è fondata sulla capacità di resistere alle mutate condizioni ambientali grazie all’adattamento.
Le normative attuali fissano la tolleranza di quanti semi Ogm possano essere contenuti in una bustina: è pari allo 0,5%. Ciò significa la presenza di 5 semi ogni 1000 Ogm free.
Con un rapido calcolo ne consegue che ad esempio, su un ettaro, con una tolleranza tanto elevata verrebbero resi attivi 375 semi Ogm che aumenterebbero ad ogni semina, globalizzando il tutto e costringendo a produrre solo Ogm.
Nonostante vi siano leggi specifiche e l’Italia si sia dichiarata più volte scettica sulla bontà degli organismi transgenici ci sono ditte produttrici di Ogm che vogliono ingannarci e disinformare.
Multinazionali americane produttrici di semi Ogm fanno campagne promozionali, premendo anche a livello legislativo nei vari organismi mondiali, per convincere l’utenza dell’innocuità del prodotto transgenico e dell’opportunità di sceglierlo per i benefici che arrecherebbe alla salute umana e addirittura all’ambiente e all’agricoltura.
Parole. I frammenti di Dna transgenico hanno un marker di resistenza agli antibiotici e possono essere trasmessi ai batteri dell’intestino, facendo acquisire gradi elevati di resistenza con il rischio (secondo quanto affermano molti studi di ricerca nel settore medico) che noi stessi selezioniamo nel nostro organismo nuove popolazioni batteriche resistenti agli antibiotici e dotate di una aggressività sconosciuta.
E’ dimostrato infatti che tratti di Dna estraneo al nostro organismo possono sopravvivere anche alla digestione gastrointestinale.
Oltre ad essere un danno per noi esseri umani, gli Ogm annullano la biodiversità facendo venir meno lo sviluppo delle sementi ottenute in modo naturale e danneggiando tramite l’impollinazione le coltivazioni.
* Presidente Abae - Associazione biologica agricoltori elbani
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