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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Iraq: le iniziative all'Elba
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"Per fermare la guerra, vera e propria catastrofe umanitaria per i bambini e la popolazione tutta dell'Iraq, già duramente provata dal regime di Saddam Ussein e dall'embargo, testimoniamo sabato, 29 marzo 2003, la nostra volontà di pace".
Sono le parole con cui il movimento Donne e Uomini per la Pace invita gli elbani a partecipare a questa ennesima (e non sono mai abbastanza) manifestazione contro la seconda Guerra del golfo. Sarà una manifestazione silenziosa, con presidio e veglia, dal pomeriggio alla notte di sabato 29, al Molo Elba di Portoferraio.
L' Elba che non si rassegna all'assurdità delle guerra e lo testimoniano anche altre iniziative che si tengono sull'isola. A Capoliveri ad esempio sono stati i Ds ad accendere centinaia di piccole luici e disegnare così la parola "Pace" (lo vediamo nella foto sopra). Sono state accese nelle sere scorse nella piazza principale e all'ingresso delle chiese a Capoliveri.
"Un piccolo - sottolinea la sezione Ds capoliverese - ma suggestivo nostro contributo a sostegno delle tante iniziative spontanee per la pace che stanno fiorendo in questi giorni in tutto il mondo".
Noi invece concludiamo regalando al lettore un breve ma tagliente scritto di Paulo Coello, rivolto al presidente americano, su questa sciagurata guerra all'Iraq. Ce lo ha fatto pervenire una nostra lettrice impegnata in questi giorni nella protesta contro la guerra e ci sembra, nel riproporlo, di far cosa utile e gradita a tutti. Il titolo è...
Grazie
Grazie Presidente Bush,
Grazie di aver mostrato a tutti il pericolo che Saddam Hussein rappresenta. Molti di noi avrebbero potuto altrimenti dimenticare che ha utilizzato armi chimiche contro il suo popolo, contro i curdi e contro gli iraniani.
Hussein e' un dittatore sanguinario e una delle piu' chiare espressioni del male al giorno d'oggi. Ma questa non e' la sola ragione per cui la ringrazio.
Nei primi due mesi del 2003 ha mostrato al mondo molte altre cose importanti e percio' merita la mia gratitudine. Cosi', ricordando una poesia che ho imparato da bambino, voglio dirle grazie.
Grazie di aver mostrato a tutti che il popolo turco e il suo parlamento non sono in vendita, neanche per 26 miliardi di dollari.
Grazie di aver rivelato al mondo l'abisso che esiste tra le decisioni di coloro che sono al potere e i desideri del popolo.
Grazie di aver messo in evidenza che ne' Jose' Maria Aznar ne' Tony Blair danno la minima importanza ne' mostrano il minimo rispetto per i voti che hanno ricevuto.
Aznar e' capace di ignorare che il 90 per cento degli spagnoli sono contro la guerra e Blair e' rimasto indifferente alla piu' grande manifestazione pubblica svoltasi in Inghilterra negli ultimi trent'anni.
Grazie di aver costretto Tony Blair a recarsi al parlamento inglese con un dossier falso scritto da uno studente dieci anni fa e di averlo presentato come "prova determinante trovata dal servizio segreto britannico".
Grazie di aver permesso che Colin Powell si esponesse al ridicolo mostrando al Consiglio di Sicurezza dell'Onu delle foto che, una settimana dopo, sono state pubblicamente contestate da Hans Blix, l'ispettore responsabile del disarmo dell'Iraq.
Grazie di aver adottato la posizione attuale e di aver pertanto fatto si' che il discorso contro la guerra del ministro degli Esteri francese, Dominique de Villepin, alla sessione plenaria dell'Onu fosse accolto dagli applausi - cosa che, a quanto ne so, e' successa solo una volta in precedenza nella storia delle Nazioni Unite, dopo un discorso di Nelson Mandela.
Grazie perche', in seguito ai suoi sforzi in favore della guerra, le nazioni arabe, normalmente divise, nell'incontro al Cairo avvenuto l'ultima settimana di febbraio, sono state per la prima volta unanimi nel condannare qualsiasi invasione.
Grazie di aver affermato che "l'Onu ora ha una possibilita' di mostrare la sua importanza", affermazione che ha indotto a prendere una posizione contro l'attacco all'Iraq anche i Paesi piu' riluttanti.
Grazie per la sua politica estera che ha spinto il ministro degli Esteri inglese, Jack Straw, a dichiarare nel ventunesimo secolo che "una guerra puo' avere una giustificazione morale", perdendo in questo modo tutta la credibilita'.
Grazie di aver cercato di dividere un'Europa che sta lottando per l'unificazione: e' un avvertimento che non sara' ignorato.
Grazie di aver ottenuto cio' che assai pochi sono riusciti a ottenere in questo secolo: unire milioni di persone di tutti i continenti nella lotta per la stessa idea, anche se essa e' opposta alla sua.
Grazie di averci dato di nuovo la consapevolezza che le nostre parole, anche se non saranno udite, almeno sono state pronunciate; questo ci rendera' piu' forti nel futuro.
Grazie di averci ignorato, di aver emarginato tutti coloro che si oppongono alla sua decisione, perche' il futuro della Terra appartiene agli esclusi.
Grazie perche', senza di lei, non saremmo stati coscienti della nostra capacita' di mobilitazione. Potrebbe non servirci questa volta, ma sicuramente ci sara' utile in futuro.
Ora che sembra non ci sia modo di zittire i tamburi di guerra, vorrei ripetere le parole che un antico re europeo disse a un invasore: "Che la mattina sia bella, che il sole splenda sulle armature dei soldati, perche' nel pomeriggio ti sconfiggero'".
Grazie di aver permesso a noi, un esercito di anonimi che riempie le strade nel tentativo di fermare un processo gia' in atto, di capire quel che significa essere impotenti e di imparare a fare i conti con quella sensazione e a trasformarla. Pertanto si goda la mattina e la gloria che potrebbe ancora riservarle.
Grazie di non averci ascoltato e di non averci preso sul serio, ma sappia che noi la ascoltiamo e che non dimenticheremo le sue parole.
Grazie grande leader George W. Bush.
Molte grazie.
Paulo Coelho |
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