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Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 05/07/2003
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news n. 1748
Si alza l'attenzione sugli incendi boschivi
Prosegue l'impegno della Regione Toscana per difendere il territorio dal rischio di incendi boschivi durante il periodo estivo. Uno specifico decreto, pubblicato nei giorni scorsi sul Bollettino ufficiale regionale, ha proclamato anche per quest'anno lo "stato di grave pericolosità per lo sviluppo degli incendi boschivi su tutto il territorio toscano", questo a partire dal primo luglio e fino al 14 settembre compreso (ferma restando la possibilità di una proroga o, in caso di diminuzione del rischio, di revoca anticipata).
Il provvedimento vieta l'accensione di fuochi così come tutte le operazioni che possano creare pericolo d'incendio ad una distanza minore di 200 metri dalle aree boscate e dagli impianti di arboricoltura da legno. Le sanzioni previste per l'infrazione a tale norma vanno da 100 fino a 1000 euro, senza dimenticare le ulteriori sanzioni amministrative e penali in caso di incendio.
Il problema è particolarmente sentito all'Elba, isola sulla quale per altro si concentra anche l'attenzione dell Provincia di Livorno, sia con forze in campo in termini di uomini che sul piano dell'assistenza e delle risorse garantite ai volontari e a Forestale e Vigili del fuoco in attività sull'isola. E parliamo di centinaia di persone attive sia nella prevenzione che nel pronto intervento in caso di incendio.
Purtroppo però anche all'Elba i roghi non mancano, come hanno dimostrato i giorni scorsi: fuoco a Lacona, Bagnaia, Magazzini e Viticcio. "I criminali del fuoco - commenta in proposito Legambiente - hanno subito approfittato del forte vento di libeccio che spirava sull'Elba per appiccare incendi alla vegetazione resa arida da una siccità che dura ormai da mesi".
Già, perché questi incendi sono quasi sempre "opera" dell'uomo, sembra nel sessanta per cento dei casi come colpa accidentale, nel rimanente quaranta per cento come invece criminale atto incendiario. "Sembra - commenta ancora Legambiente - un tragico gioco di imitazione tra delinquenti: prima la Sardegna e poi l'Arcipelago Toscano colpendo di nuovo l'Elba che negli anni passati ha pagato un durissimo tributo ai piromani, un insostenibile costo economico, ambientale e di dissesto idrogeologico".
Solo l'intervento ed il durissimo e pericoloso lavoro della Forestale, dei Vigili del Fuoco e degli impagabili volontari ha permesso nei vari casi di limitare i danni che comunque ci sono stati ed in qualche caso anche ingenti. Ad esempio, nel territorio comunale di Portoferraio, in località Magazzini, nonostante il pronto intervento della Forestale, dei Vigili del Fuoco, della Comunità Montana e dei volontari dell'Anpas e delle Misericordie di Portoferraio e di Porto Azzurro (tra l'altro con l'ausilio dell'elicottero anti incendio) il fuoco ha divampato per oltre quattro ore e i danni al patrimonio boschivo, alle abitazioni e alle cose sono stati notevoli.
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