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Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 12/07/2003
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news n. 1762
Mare in gabbia: blitz di Goletta Verde
"In relazione alle notizie che sulla stampa locale sono apparse a proposito della inaccessibilità al pubblico delle spiagge elbane, ed in particolare in riferimento alla indicazione della spiaggia di Capo d'Arco come uno dei casi più eclatanti di violazione al diritto di accesso libero a spiagge e litorali, tengo a precisare che, sebbene per Capo d'Arco non si possa parlare di spiaggia vera e propria, ho chiesto ai Carabinieri di verificare l'esistenza di ostruzioni all'accesso di quel tratto di costa, e nel caso in cui queste ostruzioni fossero accertate, saranno presi tutti i provvedimenti necessari a ristabilire la sua libera fruizione. Fin dall'inizio del nostro mandato ci siamo impegnati a garantire con ogni mezzo il libero accesso di tutti a tutte le spiagge, ed è nostra ferma intenzione mantenere quest'impegno anche per la stagione in corso e per quelle future".
Così il senatore Francresco Bosi, sindaco di Rio Marina, sulla questione della spiaggia di Capo d'Arco definita da Legambinte come un esempio di "mare in gabbia". Ci fa molto piacere quanto ha detto il sindaco e vorremmo che altrettanto facessero anche gli altri primi cittadini dell'isola dato che Capo d'Arco non è certo un caso isolato. Tutto tace invece, niente da Portoferraio dove in gabbia c'è Cala dei Frati, deliziosa spiaggetta a due passi dal centro della città e sconosciuta ai portoferraiesi visto che da molti anni ci si può arrivare solo via mare essendo chiusi gli accessi che pur esistevano in passato.
E potremmo continuare segnalando diversi altri casi sull'isola. Ci limitiamo però a segnalare il blitz (nella foto in alto) fatto da Legambiente proprio a Cala dei Frati che, forse anche più di Capo d'Arco è l'emblema di questo malcostume di chiudere di fatto gli accessi alle spiagge (più o meno volontariamente) rendendole non fruibili ai cittadini. la stessa Legambiente aveva diffuso l'anno scorso un poderoso dossier sul fenomeno del "mare in gabbia" in Italia e portato avanti una agguerrita campagna per spezzare queste catene.
E il blitz a Cala dei Frati è un'altra tappa di questo piccolo cammino di liberazione. "Gli accessi negati sono piccoli e grandi soprusi - ha ricordato Gianluca Della Campa, responsabile della Goletta Verde - rintracciabili lungo tutte le coste italiane. Cancelli abusivi o recinzioni che impediscono l’accesso ad una spiaggia che era pubblica. Un vero e proprio reato tutto italiano".
"Nonostante la Cassazione, con una sentenza del febbraio 2001, - ha aggiunto Della Campa - abbia decretato che 'nessuna proprietà privata e per nessun motivo può impedire l’accesso al mare alla collettività', sono ancora numerosi i casi di privatizzazione di fatto operati da villaggi turistici, ville di privati e condomini".
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