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Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 18/10/2003
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news n. 2002
Incendi: e la mappatura delle aree bruciate?
E' il Wwf che rinnova la sua richiesta agli enti locali affinché facciano un seria e dettagliata planimetria delle aree percorse del fuoco. Altrimenti continuerà ad essere inutile quella legge che prevede che non si possa costruire per molti anni sulle zone incendiate...
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In seguito alle tristi vicende estive, relative agli incendi che hanno devastato gran parte del patrimonio boschivo del versante occidentale dell'Elba, occorre che ognuno di noi si fermi a riflettere chiedendosi che cosa sia possibile fare per arrestare il progressivo degrado ambientale dell'isola.
Ogni cittadino in base alla propria coscienza sarà chiamato a rivedere alcuni suoi comportamenti (che, ormai consolidati nel tempo, risultano oggi difficili da cambiare) in quanto è in gioco la qualità della nostra vita futura. Sarebbe auspicabile un approccio più fiducioso verso le autorità, alle quali ognuno di noi deve fornire miglior collaborazione per tentare di prevenire ed ostacolare tutti gli atti criminosi che annualmente attentano al nostro patrimonio naturale.
Più volte il Wwf ha infatti ribadito come siano fondamentali, in queste circostanze, l'attenzione e la collaborazione della popolazione elbana, oltre alla pronta denuncia di comportamenti anomali e di potenziali reati. I pubblici amministratori hanno, d'altro canto, dei doveri ben più impellenti, verso i quali dovranno essere date delle risposte in tempi brevi.
In questo contesto un aspetto molto importante è ciò che lega strategicamente il danno derivato dagli incendi estivi con la normativa edilizia e con il delicato sistema del vincolo idrogeologico.
E' nota infatti l'importanza che riveste un terreno ricoperto da una folta vegetazione ai fini della stabilità ed integrità del suolo rispetto ad uno reso arido e brullo dal fuoco, specie alla luce dei progressivi cambiamenti climatici che ormai sono sotto gli occhi di tutti, vedi le sempre più frequenti precipitazioni di tipo tropicale che già abbiamo sperimentato all'Elba con l'alluvione del 4 Settembre 2002.
Questo logico collegamento di fattori naturali trova riscontro anche nella nostra legislazione ambientale. Fin dal 1993 sono state emanate leggi che impongono ai sindaci di censire e redigere la planimetria delle aree percorse da fuoco.
Detta norma è stata poi ripresa nel 2000 con la riforma della legislazione contro gli incendi boschivi (alla cui stesura ha collaborato anche il Wwf Italia), nella quale vengono inasprite le sanzioni a carico degli incendiari, ma vengono anche ribadite le competenze dei Comuni in merito alla perimetrazione e pubblicizzazione delle aree in questione. La Regione Toscana ha ribadito questo concetto insieme al divieto assoluto di inedificabilità e cambio di destinazione d'uso dei terreni devastati dal fuoco per un periodo di quindici anni.
Dunque dove è passato l'incendio vige il vincolo di inedificabilità, ma per rendere effettivo il divieto occorre in ogni caso che il Comune interessato abbia provveduto alla mappatura del terreno. E' questo un elemento fondamentale della strategia di lotta contro la più volte denunciata piaga della cementificazione selvaggia che purtroppo si sta diffondendo sempre più all'Elba, oltre a essere un'arma per fronteggiare tutte quellle speculazioni che sono spesso il fine ultimo delle devastazioni incendiarie.
La suddetta mappatura deve essere conclusa entro la fine del mese di ottobre di ogni anno ed inviata alla Regione ed al Ministero dell'Ambiente: il vincolo sull'area persisterà per tutti i quindici anni successivi all'incendio e dovrà essere evidenziato in ogni atto pubblico che accompagnerà il terreno, e in particolare nelle compravendite.
I sindaci non potranno giustificare la mancata redazione dei catasti delle aree percorse dal fuoco con impedimenti di carattere materiale o temporale in quanto l'obbligo giuridico di provvedervi è stato sancito già da alcuni anni. Dati quantitativi sulle aree elbane incendiate inoltre sono disponibili anche presso la Comunità Montana e la Provincia che già si sta attivando per tabellare, ai fini del divieto di caccia, l'area bruciata nel territorio di Marina di Campo lo scorso agosto.
Esistono inoltre sofisticate tecnologie per individuare queste aree (ad esempio il satellitare) e l'attuale legislazione prevede la facoltà dei comuni di avvalersi del Corpo Forestale dello Stato, organo di polizia con alta professionalità, per la conoscenza e il monitoraggio di tutti i danni all'ambiente naturale.
Il Wwf ha già ricordato ai sindaci queste loro responsabilità. Alla scadenza del termine previsto dalla legge verranno quindi rese note le Amministrazioni inadempienti, che dovranno rispondere alla collettività per questa loro mancanza.
Wwf Arcipelago Toscano
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