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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Le spadare continuano ad uccidere i delfini
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Le spadare continuano ad uccidere i delfini<BR>Servono controlli piu severi nelle zone a rischio, quali la Sicilia, la Sardegna e la Calabria, per stringere le maglie attorno ai bracconieri del mare. Nel mondo oltre 300.000 all'anno i cetacei che muoiono catturati nelle reti. la denuncia viene dal Wwf...</P><P>Le micidiali spadare vengono ancora utilizzate in Italia, nonostante i<BR>divieti dell'Unione Europea che dal 2002 le ha bandite per il loro forte<BR>impatto sulle specie sempre piu rare e protette come cetacei, tartarughe<BR>marine e squali . Pescherecci siciliani e calabresi continuano a calare<BR>illegalmente le micidiali reti provocando la morte di decine di stenelle,<BR>delfini, tursiopi, capodogli. Dietro a questa attivita illegale si nasconde<BR>una vera e propria truffa ai danni dello Stato che ha stanziato 5 milioni<BR>di euro nel luglio 2002 per completare il piano di riconversione flotta<BR>italiana mettendo cosi in completa illegalita le micidiali reti derivanti<BR>chiamate spadare.</P><P>Le importanti indagini e i sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza e<BR>la Procura di Catania, riportati oggi da un noto quotidiano nazionale,<BR>hanno dato finalmente una svolta alle continue denunce piu volte fatte dal<BR>WWF rispetto alla presenza e all'uso delle spadare in Italia.</P><P>Se il Governo non stronca immediatamente con fermezza questa pratica<BR>illegale, che rappresenta una vera e propria truffa e un danno gravissimo<BR>alla fauna marina protetta, l'Italia si presentera con un pessimo biglietto<BR>da visita all'incontro annuale dell'Iwc, la Commissione Baleniera<BR>Internazionale, che si prepara ad ospitare, per la prima volta nel nostro<BR>paese, a Sorrento dal 19 al 23 luglio.</P><P>Sebbene nel Mediterraneo non esista una vera e propria caccia alle balene,<BR>i cetacei, come balenottere, capodogli, delfini e stenelle, ma anche altre<BR>specie rare come squali, razze e tartarughe marine, continuano ad essere<BR>vittime frequenti delle reti derivanti. Il Wwf stima che sono oltre 300.000<BR>i cetacei che ogni anno finiscono uccisi nelle reti di tutto il mondo. Solo<BR>in Calabria il Wwf in queste ultime settimane ha raccolto oltre 15 stenelle<BR>spiaggiate con le pinne amputate ed evidenti tracce lasciate dalle reti sul<BR>corpo, segno che a largo si continuano ad usare sistemi di pesca<BR>assolutamente non selettivi. Dai dati raccolti dal Wwf emergono alcune zone<BR>"calde" di questo metodo di pesca: Sicilia (isole Eolie, il catanese),<BR>Sardegna sud occidentale (Calasetta e isola Sant'Antioco) basso Lazio (Isole<BR>pontine) Calabria (Bagnara). Le barche che vanno a pescare i Sardegna<BR>provenngono per la maggiorparte dalla Calabria e dalla Sicilia.</P><P>Il Wwf chiede che il Governo stringa le maglie attorno ai bracconieri del<BR>mare con il ritiro immediato delle spadare ancora oggi a bordo dei<BR>pescherecci italiani e l'impiego massiccio sul campo di tutte le forze di<BR>polizia (Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di<BR>Stato e Corpo Forestale) per stroncare questa illegalita diffusa e dare un<BR>segno tangibile del controllo per la salvaguardia del nostro ambiente.</P><P>Wwf Italia<BR><BR> |
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