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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Educazione ambientale: le occasione perdute
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di Angela Calistri
Sono un'insegnante di lettere presso la Scuola Media Statale Giovanni Pascoli di Portoferraio. Credo fermamente nella importanza che riveste l'educazione ambientale nel percorso di formazione personale di ogni bambino sin dai primi anni di vita.
Per questa ragione ho sempre partecipato con entusiasmo, curiosità e desiderio di apprendere ai corsi di Educazione Ambientale, a partire da quelli che si sono svolti sul nostro territorio insulare come, ad esempio, gli interventi diretti dal Docente Universitario Lando Landi, organizzati dal P.I.A. che ritenevo essere anche finalizzati all'edizione di un quaderno di lavoro che non è stato però mai stampato, vanificando così il grande lavoro preparatorio che docente e corsisti avevano speso.
Negli ultimi due anni ho seguito due corsi. Il primo mi ha impegnato durante l'intero anno scolastico 2000/2001, presso il Parco di Migliarino a San Rossore. Il secondo più recente, nei giorni 18,19 e 20 Aprile 2002, si è tenuto all'Istituto Tecnico Industriale "Galilei" di Livorno, promosso dal Comune labronico, dall'Acquario "Cestoni" e dal Centro Servizi Amministrativi della Provincia di Livorno.
Le partecipanti erano prevalentemente insegnanti, mentre il corso era destinato soprattutto a coloro che operano in Enti preposti alla tutela ed alla salvaguardia dell'ambiente. E' stata un'esperienza molto positiva, che mi ha arricchito umanamente e professionalmente, e vista la partecipazione per lo più femminile mi ha reso ancora più orgogliosa di essere donna.
Partecipare mi ha anche fatto prendere coscienza di una diversa potenzialità del mio ruolo di insegnante: sono risultati illuminanti, a mio parere, gli interventi della dottoressa Maria Frangioni, educatrice ambientale di Legambiente, di Michela Mayer, responsabile dell'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione Centro-Europeo.
Ma anche più elementari interventi, scaturiti da esperienze di vita all'interno della scuola, mi hanno resa consapevole che le donne sono portatrici di valori legati alla vita e non alla distruzione biologica, ambientale etc. Anche i lavori dei bambini (ben guidati) che sono stati presentati hanno dimostrato un alto grado di coscienza ecologica o di intuizione ecologica in individui così giovani.
Perché ho sentito l'esigenza di raccontare questa esperienza? Semplice, perchè in quel contesto mi sono ritrovata come unica elbana, cioè unica a rappresentare la porzione più ampia della Provincia di Livorno sottoposta a tutela naturalistica.
Come dire, gli isolani (mezzi d'informazione, amministratori, politici, categorie economiche) sembrano appassionarsi molto alle vicende della istituzione parco, ai futuri presidenti, agli equilibri di potere. Ma gli stessi soggetti risultano latitanti in occasione di iniziative di concreto ambientalismo, capaci di fornire elementi di cultura gestionale e di governo dell'ambiente.
Ancora meno comprensibile è la sottovalutazione, da parte della scuola in generale, di queste opportunità formative e di aggiornamento dei docenti. Si può e si deve correggere il tiro ad iniziare dalla stesura dei nuovi Piani di Offerta Formativa, nei quali, almeno per quanto attiene alla specificità del nostro territorio, l'Educazione Ambientale dovrebbe risultare uno dei temi guida. |
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