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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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DS di Capoliveri: no a Barbetti presidente del Parco
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Sentiamo la necessità di dire la nostra sulla polemica che, ormai da diversi giorni, riguarda la Presidenza del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano: l'abbiamo volutamente scritto per intero e con le iniziali maiuscole perché questa sigla a noi suggerisce come primo sentimento un moto di rispetto e di affetto.
Ci vengono subito in mente il Santuario dei Cetacei, i boschi, Pianosa, il Volterraio, il mare del Giglio, Montecristo, Cala Maestra e la possibilità di offrire queste ricchezze del nostro territorio a tanta gente che cerca e vuole sole, mare, verde, salute, divertimento portandoci in cambio lavoro e quindi speranze di futuro che, per il Parco dell'Arcipelago, sono di un futuro ecosostenibile.
Come abbiamo già detto chiaramente anche a lui, non crediamo che sia Barbetti la persona adatta a guidare il Parco, un Parco con la P maiuscola, che abbia gli scopi istituzionali per i quali il Parco dell'Arcipelago è stato istituito. E non parliamo solo di protezione ambientale. Parliamo anche di economia.
Nell'articolo de Il Tirreno del 9 giugno scorso leggiamo le sue affermazioni su "tutta l'Elba nel Parco così come il mare circostante" e ci chiediamo cosa mai possa significare in generale questa frase, ma anche quali saranno le ricadute per i pescatori, per le varie attività ricettive, per i turisti, per i cacciatori, per i singoli cittadini e le loro case.
A meno che poi non si giochi tutto con le varie zone A,B,C questa frase può essere altrettanto vuota (ma inquietante) quanto lo è stata la sua volontà di istituire il Parco Marino nel Comune di Capoliveri, senza dare nel contempo un Regolamento, senza dire come in effetti si vuole agire in quell'area, avocando solo a sé la possibilità di stabilire con il Ministero le metodologie da seguire.
Ma il sindaco Barbetti è solito fare così: la sua incapacità di confrontarsi costruttivamente con gli altri, (a meno che non si adeguino pedissequamente o in qualche modo non riescano a fargli credere sue le idee che invece sono il frutto della mente altrui), lo porta a decidere sempre di testa sua, a pensare di avere sempre le idee migliori, dimenticandosi velocemente della paternità di quelle non buone (ricorso al TAR contro il Parco), circondato di consulenti lautamente retribuiti che può eliminare quando vuole.
E' questa una garanzia di buona amministrazione per un territorio protetto, dove proprio dalla capacità di riflessione, confronto, mediazione nascono le possibilità di un efficace connubio tra sviluppo economico e protezione ambientale? Ci permettiamo inoltre di aggiungere due righe sulla questione del buon governo nel nostro Comune.
I progetti faraonici partoriti dalle ultime due amministrazioni, con a capo Barbetti, hanno consumato miliardi su miliardi (pesanti anche per un comune ricco come Capoliveri) per tentare di realizzare opere che, se pensate più modestamente, sarebbero ora già attuate e pronte all'utilizzo di tutti. Ci sarebbero quindi fondi per risolvere gravi problemi, quali l'approvvigionamento idrico, che ora possono mettere in crisi tutta la nostra economia.
E sul nepotismo che impera negli apparati comunali tra cugini secondi, terzi, e via dicendo? E sulla firma delle concessioni edilizie delegata all'assessore, uno di questi "lontani parenti e affini"? Sulla differenza di voti tra Barbetti e gli altri candidati alle elezioni amministrative, poi, siamo tanto sicuri che dipenda solo dal buon governo? Senza giudicare la bontà dell'offerta alternativa, non è forse vero che la gente di Capoliveri preferisce non schierarsi contro uno che fa passare per favori personali anche quelli che sono diritti?
Non è forse vero che si ha, a volte, la sensazione, nei rapporti tra amministrazione e cittadini, di trovarsi tra famiglie e famiglie, tra interessi forti di maestri e interessi del singolo semplice paesano? E cosa dire della sensibilità ambientale del sindaco Barbetti, della sua capacità imprenditoriale nell'impresa Parco? Se ha avuto successo e pretende fiducia, in quanto capo dell'azienda comune e possibile capo dell'azienda parco, deve render conto di alcune sue scelte.
Quale tipo di sviluppo economico e turistico dobbiamo aspettarci da un sindaco - imprenditore che, ottenuta l'edificabilità di suoli agricoli di sua proprietà, sviluppa un progetto di fabbricazione con unità abitativa media di 38 mq , privilegiando semplicemente il numero invece della qualità, con un'idea del turismo mordi e fuggi stile anni '70 - '80 fatto solo di posti letto?
Questo tipo di mentalità può portare sviluppo e ricchezza per il Parco tutto o soltanto per quell'imprenditore che, da una posizione di potere, ha la possibilità di infilarsi nelle pieghe della legge (peraltro fatta per il recupero di zone agricole abbandonate)? E che dire delle ultime modifiche al Regolamento Edilizio Comunale? Può un possibile Presidente di Parco, Sindaco, introdurre in un Regolamento comunale interno e non in un Piano di Fabbricazione concordato, modifiche che cambiano l'utilizzo del territorio e delle strutture su esso costruite, sanando anche eventuali difformità oggi presenti?
Non dovrebbe questo Sindaco (eventuale Presidente) essere il primo garante del rispetto delle regole, anche nelle intenzioni? Quando si parla, da parte della Regione Toscana, di contrarietà nel metodo e nel merito anche a noi viene in mente quella sera quando, in Consiglio Comunale, dopo aver ricevuto una telefonata, il Sindaco Barbetti ci ha informati di essere stato nominato dal Ministro Matteoli prossimo Presidente del PNAT: subito abbiamo pensato "e l'accordo con la Regione? Sarà possibile farne a meno, se lui lo afferma con tanta sicurezza".
E questo per il metodo. Per il merito, ci dispiace sindaco Barbetti, ma non abbiamo mai avuto dubbi: non è lei la persona adatta a ricoprire questo incarico. Sarà bravo come Tour operator, sicuro di sé, con un'esperienza amministrativa di più di un decennio, spesso vincitore perché capace di viaggiare sul filo che separa il lecito dall'illecito, abile ad usare uomini e mezzi per i propri scopi, ma a nostro giudizio inadatto, perché quello che le manca è la mentalità, la sensibilità e le credenziali culturali, in ambito ambientale, per fare degnamente il Presidente di un Parco Nazionale. Non se ne abbia a male, anche a noi piacerebbe poter tifare perché sia un Capoliverese a cingersi il collo con le perle di Venere!
DS Capoliveri |
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