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Elba Oggi
Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Elba 2000 in difesa di Bruno Paternò
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Sembra che la Moby Lines abbia sporto querela contro Bruno Paternò, operatore turistico e opinionista, per la sua iniziativa di denunciare al Garante per la pubblicità presunte irregolarità nelle campagner promozionali della Compagnia. Adesso Elba 2000 scende in campo in sua difesa. ----- La causa, con richiesta di danni, intentata dalla Moby Lines contro Bruno Paternò è di quelle che costringono a riflettere seriamente perché coinvolgono due soggetti che, per le loro funzioni, anche se su piani diversi, sono entrambi importanti per l'isola: la Moby, per la sua insostituibile funzione di vettore turistico, e Bruno Paternò, come infaticabile animatore del dibattito culturale e difensore dell'Elba che lui chiama, con una bella immagine, "isola verde e blu".
Confessiamo che ci riesce difficile immaginare una situazione di questo tipo: come dimenticare che Bruno Paternò ha difeso la Moby e la sfida di Mascalzone Latino quando qualche elbano ha addirittura ironizzato sul nome del team di Onorato e sul suo programma? Lo ha fatto brillantemente, con il suo linguaggio immaginifico che sorprende e spiazza.
Ed è proprio questo linguaggio che riveste una passione sincera a costituire un'insidia, se non lo si legge con la stessa passione e sincerità con cui è stato utilizzato. E' quindi un confronto innaturale che vedremmo volentieri risolto non in un tribunale, ma in una sede più appropriata.
Ma questa vicenda contiene un insegnamento importante per i nativi dell'isola. Noi elbani dovremmo chiederci perché Bruno Paternò si è dovuto battere da solo (o insieme alla sparuta pattuglietta di Elba 2000) per aver capito, contrariamente ai Sindaci elbani, che il bruciatore del Buraccio non sarebbe stato un gioiello della tecnica, ma un bidone al veleno che, oltre ad avvelenare l'aria, si sarebbe occupato di denaro: facendone guadagnare ad alcuni fino alla nausea e distruggendo quello dei poveri contribuenti.
Dovremmo pure chiederci cosa è successo in un altro episodio, quando si è trattato di riversare il fango del porto di Piombino in prossimità delle coste elbane. Perché alcuni Sindaci, le associazioni ambientaliste, con Legambiente in testa, e addirittura la Presidenza del Parco, che è finanziato con decine di miliardi di denaro pubblico per la difesa dell'ambiente, si sono tutti dichiarati favorevoli?
Qui la risposta è semplice: perché sono strumenti degli interessi continentali. Più difficile è invece capire il comportamento di altre istituzioni: perché hanno lasciato solo Bruno Paternò a battersi contro i i grandi potentati economici, pieni di denaro e arroganza e avvocati, i quali scrutano i testi per aggrapparsi ad un cavillo e chiedere risarcimenti miliardari? Noi dobbiamo dare un segno tangibile di riconoscenza a Bruno Paternò per quello che ha fatto e per quello che continuerà a fare per l'isola.
Dobbiamo fare qualcosa di concreto. Dovremmo immaginare un'iniziativa che abbia almeno due obiettivi: intraprendere azioni tese a far capire a chi denuncia che Bruno Paternò ha la stima degli elbani e delle categorie che essi esprimono; e che di conseguenza siamo al suo fianco ed egli ha il nostro incondizionato appoggio e sostegno in tutte le battaglie in difesa dei diritti e degli interessi elbani. Elba 2000 si rende disponibile a recepire ogni iniziativa che vada in questo senso.
Elba 2000 - Movimento in difesa dei diritti elbani |
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