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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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In mostra a Piombino il Mosaico dei pesci
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E' stata inaugurata sabato 20 aprile, presso il Museo Archeologico di Piombino, la mostra del "Mosaico dei pesci", uno dei più interessanti e conosciuti reperti provenienti dal contesto archeologico dell'acropoli di Populonia.
La storia del Mosaico inizia nel 1842, secondo le notizie riportate da Francesco Inghirami, quando viene rinvenuto e tolto dalla collocazione originaria. Da allora passa di mano in mano e negli anni Sessanta, nonostante l'intervento del Soprintendente Antonio Minto, viene illegalmente venduto.
Ricompare sul mercato antiquario nel corso degli anni Settanta, per poi scomparire di nuovo per lunghi anni fino a quando, nel 1995, la Soprintendenza archeologica della Toscana viene fortunosamente a conoscenza che il mosaico si trova a Londra, dove sta per essere battuto all'asta da Christie's, e riesce ad acquistarlo (per una cifra intorno ai cento milioni di lire), recuperandolo così al patrimonio nazionale ed alla fruizione pubblica.
Nel corso delle sue peregrinazioni, durate oltre due secoli e mezzo, il mosaico subisce numerose sedimentazioni (cerature, polvere, resine sintetiche) e, negli anni trenta, anche un incidente stradale che causa una grave lacuna nella parte superiore, la cui ricostruzione successiva non diminuisce comunque l'effetto generale di grande suggestione e naturalezza.
In occasione della sua esposizione, che potrebbe preludere ad una definitiva collocazione presso il Museo piombinese, i tecnici della Soprintendenza hanno condotto un primo intervento di restauro e pulizia su questo straordinario reperto, che anche stilisticamente è un prodotto di grande pregio.
Seguendo la tradizione naturalistica alessandrina, affermatasi nel 3° secolo, gli animali marini raffigurati dall'antico artista sono scientificamente corrispondenti alle specie reali, che oggi sono state determinate con precisione grazie alla consulenza dell'Istituto di Biologia Marina di Piombino.
Il mosaico sarà esposto in piano: la scelta corrisponde alla sua originaria funzione di pavimento, al cui centro era collocata una statua o, come ipotizzano alcuni studiosi, una fontana che tracimando creava un suggestivo velo d'acqua sulla raffigurazione dell'ambiente marino.
L'ambientazione essenziale, che tende a mettere in evidenza la bellezza del mosaico, è completata dal fondale (Studio Breschi Firenze) che riproduce Le Logge e da sei pannelli informativi e didattici.
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