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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Nuovo allarme per il rischio di "svendita" di beni demaniali
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Gravissima la responsabilità che si è assunta la Camera dei Deputati, nei giorni scorsi, convertendo in legge il cosiddetto "decreto Tremonti" che istituisce la società "Patrimonio dello Stato SpA" a cui possono essere trasferiti beni disponibili ed indisponibili dello Stato (immobili, ambientali e artistici), compreso il demanio e comprese le concessioni.
Non vi è infatti alcuna norma, in tutto il testo di legge, che impedisca che questi beni possano essere utilizzati come garanzia. In un futuro quindi potrebbero anche entrare in un contenzioso che ed arrivare ad essere ceduti.
In questo caso ha prevalso la logica politica sulla sensibilità culturale e giuridica che le Associazioni ambientaliste, WWF, insieme al FAI, Legambiente, Italia Nostra, Comitato per la Bellezza, Greenpeace, Marevivo, VAS e LAC hanno in questi giorni richiamato più volte. Nessuna garanzia è stata poi data sul rapporto che esiste tra la società Patrimonio dello Stato SpA" e la società "Infrastrutture SpA".
A questo proposito cadono nel vuoto, senza alcuna risposta di merito, le osservazioni della Corte dei Conti che ha espresso pesanti critiche ed un parere sostanzialmente negativo rispetto ai criteri sia economici che contabili con cui veniva condotta l'operazione istitutiva delle due Società, parere di cui tutti i Deputati hanno ricevuto un'accurata sintesi elaborata dalle Associazioni dato che la relazione integrale era stata consegnata solo alle Commissioni Finanze e Bilancio.
Sebbene la stessa Presidenza della Repubblica, in risposta all'allarme lanciato dal cartello delle Associazioni, avesse garantito il richiamo ad "una particolare attenzione del Governo" sugli aspetti più spinosi del provvedimento, non vi sono state modifiche sostanziali al testo del Governo.
L'emendamento approvato poi a grandissima maggioranza dall'Aula, che conferma alcuni vincoli del patrimonio statale (dichiarando che per i beni immobili, ambientali ed artistici dovranno essere rispettati i requisiti e le finalità propri dei beni pubblici) è cosa importante ma certamente non sufficiente. In particolare si rileva che i beni del demanio, che costituiscono elemento fondante del paesaggio (come le coste, i fiumi, i laghi le cime delle montagne e le foreste), possono essere trasferiti alla società "Patrimonio dello Stato SpA" senza alcun parere preventivo né del Ministero dei Beni Culturali (il cui parere è richiesto per i soli beni storici ed artistici), né degli Enti locali territorialmente competenti.
Il WWF, assieme al FAI, Legambiente, Italia Nostra, Comitato per la Bellezza, Greenpeace, Marevivo, VAS e LAC, nei giorni scorsi aveva sostenuto un grande sforzo di comunicazione e di sensibilizzazione al fine di far riflettere i deputati sulla delicatezza, anche di ordine giuridico, che gli articoli 7 ed 8 del decreto imponevano.
Ora inizierà un lavoro capillare sul Senato, chiamato ad approvare il provvedimento in seconda lettura, e gli ambientalisti sperano ancora in un ripensamento della maggioranza.
WWF Italia
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