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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Carenza idrica: convegno all'Hotel Airone
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Si è tenuto, giovedì 13 giugno, a Portoferraio, all'Hotel Airone un incontro sul tema "Crisi idrica elbana. Quale soluzione?", organizzato dalla Faita - Gruppo gestori campeggi Elba, in collaborazione con il movimento "Elba 2000", nel corso del quale un esperto tecnico acquedottista, il geometra Marcello Meneghin (che per molti anni ha collaborato con un'importante ditta del settore, la "Societé generale des eaux"), ha presentato un progetto che potrebbe risolvere in modo definitivo il problema dell'approvvigionamento idrico all'isola d'Elba.
Erano presenti il vice-prefetto per gli affari dell'isola d'Elba Di Carlo, il consigliere regionale Leopoldo Provenzali, l'assessore alle risorse idriche della Comunità Montana, Pietro Galletti, tecnici del settore idrico, rappresentanti delle forze politiche e di alcune associazioni di categoria.
L'assessore Galletti ha confermato che la situazione è quest'anno particolarmente grave, a causa della scarsa piovosità nel corso della stagione invernale. Pur senza polemizzare, ha ricordato che sia la condotta sottomarina che molti pozzi della Val di Cornia vennero realizzati con i soldi della Comunità Europea per dare acqua all'isola d'Elba.
E invece, a fronte di un consumo annuo elbano di circa 3 milioni e mezzo di metri cubi, ben oltre 16 milioni di metri cubi di acqua potabile, identica a quella che arriva nelle nostre case, vengono consumati annualmente dalla Lucchini siderurgica di Piombino per il raffreddamento degli impianti. Galletti, inoltre, ha illustrato taluni importanti interventi (come la costruzione di nuovi pozzi e la bonifica di altri già esistenti) da lui realizzati da quando ha assunto la carica di assessore.
Partendo dalla constatazione che quella del marcianese è una zona con un alto indice di piovosità, addirittura superiore a quello della Garfagnana, il progetto di Meneghin prevede la costruzione di una galleria alla base del Monte Capanne e ad un'altezza di circa 150 mt, in cui far confluire tutte le acque piovane della zona, largamente sufficienti a coprire il fabbisogno elbano.
L'acqua, poi, che sarebbe di ottima qualità e non necessiterebbe di alcun trattamento, arriverebbe per caduta (e quindi con enorme risparmio energetico) nella stragrande maggioranza delle case elbane, considerato che la percentuale di popolazione che vive ad una altitudine superiore è molto bassa.
Il Dr. Luciano Campitelli, geologo, ha confermato la fattibilità geologica e ingegneristica dell'opera. Ha fornito interessanti dati concernenti la piovosità dell'Elba, da cui è scaturito che il quantitativo di pioggia che cade annualmente all'Elba è di 6 o 7 volte superiore al fabbisogno annuo.
Ha detto inoltre che l'acqua che arriva dalla Val di Cornia attraverso la condotta sottomarina contiene alte percentuali di boro, sostanza fortemente tossica tanto che, negli Stati Uniti, tutti i pozzi che producevano acqua contenente boro, anche in percentuali minime, sono stati chiusi. Campitelli ha invitato l'assessore Galletti a fornire in proposito ai cittadini una adeguata informazione.
Il rappresentante dei Verdi, Carlo Rizzoli, si è detto stupito dell'assenza dei Sindaci e del fatto che un progetto, come quello di Meneghin, che potrebbe risolvere in maniera definitiva il problema dell'approvvigionamento idrico all'Elba, venga sostenuto da una associazione di categoria anziché dagli amministratori, che, per definizione, sono coloro che dovrebbero per primi farsi carico di tutto ciò che riguarda i pubblici servizi.
Il Dr. Provenzali ha detto di avere appreso, già un paio di anni fa, da due professori universitari, del progetto di Meneghin. Questi professori, che avevano visionato il progetto stesso su internet, gliene avevano parlato in termini assai positivi, dicendo che questo potrebbe davvero essere il sistema per risolvere per sempre il problema dell'approvvigionamento idrico all'Elba.
Provenzali ha aggiunto che probabilmente esistono già fondi comunitari, ma anche fondi statali e regionali, da attivare per una soluzione di questo tipo. Bisogna fare in modo che l'Elba diventi del tutto autonoma, dal punto di vista idrico, contenendo via via quei provvedimenti "tampone" (tipo bettoline) che hanno portato la Regione a spendere circa 100 miliardi di lire in 10 anni mantenendo il problema intatto nella sua gravità.
Al termine della discussione, è stato deciso che dovrà essere costituito un apposito comitato a sostegno del progetto di Meneghin. Di esso dovranno far parte rappresentanti delle istituzioni, specie di quelle preposte al settore idrico, tecnici qualificati in materia ingegneristica e geologica, rappresentanti delle associazioni di categoria e politici, che, oltre a fornire il necessario sostegno, dovranno occuparsi di reperire i mezzi finanziari necessari alla realizzazione dell'opera.
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