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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Rifiuti: il Wwf ricorre contro le scelte della Toscana
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Il WWF Italia ha presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, contro la Provincia di Firenze e la Regione Toscana, per l'annullamento del Piano dei rifiuti in servizio pubblico nel cosiddetto Ato 6, comprendente il Comune di Firenze e la maggior parte dei rimanenti Comuni della provincia.
Il ricorso è stato reso possibile dalle osservazioni prodotte nel corso degli ultimi due anni da numerose organizzazioni di cittadini, tra le quali spicca il Coordinamento dei Comitati della Piana di Firenze, gruppo al cui lavoro partecipa anche il WWF. Il Piano, essendo massicciamente incentrato sull'incenerimento, ha reso di fatto irrilevanti le altre opzioni di gestione dei rifiuti.
Nonostante il Piano comporti impianti classificati insalubri di prima classe (TU leggi sanitarie art.216 e 219 e elenchi relativi DM 1988), nessuna procedura di impatto ambientale è stata applicata al suo complesso né all'insieme delle componenti ambientali, persone comprese, che verranno interessate. Il piano peraltro colloca impropriamente il suo principale inceneritore all'interno di un SIC (Sito di importanza comunitaria).
La Giunta Regionale ha anche rifiutato di accogliere le maggiori distanze dagli abitati proposte dalle autorità sanitarie. Si tratta di "impianti aventi una grande potenzialità di inquinamento a livello locale" (96/61CE), dove il rispetto dei limiti di emissione comunitari (00/76CE) "va considerato come condizione necessaria ma non sufficiente" per il rispetto dei requisiti di protezione ambientale. In questo modo è violato l'art2.2 Decreto Ronchi che esige che "i rifiuti siano.smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo".
Il Piano non attua politiche di prevenzione della produzione dei rifiuti e, anteponendo il recupero energetico a quello di materia, viola di fatto quanto prescritto dal Ronchi in recepimento della legislazione comunitaria. Non vengono specificati stanziamenti per la prevenzione e nemmeno "misure e interventi" che la Regione pretende dal 1998.
I proponenti il Piano, sebbene la legge lo richieda loro da 18 anni, non conoscono quanto rifiuto conferiscano le abitazioni e quanto le attività assimilate, né dispongono di adeguate analisi merceologiche su quanto intercettano. La continua assimilazione e l'enfasi posta sullo smaltimento finale, incenerimento compreso, appaiono chiaramente funzionali alla volontà dei proponenti di non intervenire sui produttori di rifiuto.
Il Piano rimanda al gestore ogni decisione sull'organizzazione della raccolta nonostante tale aspetto abbia decisive conseguenze su prevenzione del rifiuto e riduzione del suo smaltimento. Così il Piano viola anche le raccolte differenziate capillari prescritte dalla Regione per carta/cartone e organico alimentare.
Una valutazione di impatto sanitario della Azienda regionale di sanità, limitata al solo nuovo inceneritore e tutt'ora in corso, anticipa che l'incenerimento in questione "incrementa il bilancio di produzione" di inquinanti molto pericolosi e in particolare "aumenta notevolmente l'emissione delle diossine".
Nella Vis si legge "l'analisi. (ndr nelle zone di Campi e Sesto) nonostante l'esiguo numero di evidenze per ogni patologia, ha evidenziato una prevalenza di evidenze significative per il tumore al polmone, linfoma non Hodgkin, e le neoplasie nei bambini".
Per quanto sopra descritto, e per molto altro ancora, il WWF Italia, con l'appoggio delle organizzazioni dei cittadini che hanno presentato formali osservazioni, ha ritenuto necessario ricorrere per l'annullamento del Piano.
Wwf Italia
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