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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Chi spara... sul canile?
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"Si continua a strumentalizzare un problema già di per sé molto complesso - aveva commentato il sindaco di Portoferraio Giovanni Ageno - perché nessuno ha mai parlato di sgombero della struttura né tanto meno di soppressione degli animali. L'Amministrazione Comunale ha semplicemente ricordato che è istituzionalmente tenuta ad ascoltare i problemi di tutta la cittadinanza, quindi anche dei comitati spontanei di cittadini che si sono formati prima a San Martino e poi in Via Manganaro".
Aveva commentato così il sindaco di Portoferraio Giovanni Ageno le ultime ennesime polemiche scoppiate in città sul problema del canile comprensoriale che manca, sull'inadeguatezza della struttura dove attualmente i cani sono ospitati (gli ex macelli pubblici di Portoferraio) e sul difficile rapporto tra il Comune e la associazione di volontariato Ragazzi del canile che da tempo si prende cura dei randagi.
Nei giorni scorsi infatti si erano diffuse voci secondo le quale l'amministrazione del capoluogo avrebbe avuto intenzione di sgomberare con la forza gli ex macelli e trasferire i cani in essa ospitati in un canile del continente. Tutto era nato da una frase attribuita al vice sindaco Giuliano Fuochi che avrebbe fatto notare come sarebbe più economica la strada di mandare i cani in una struttura continentale piuttosto che costruire un canile all'Elba.
Ebbene, giovedì sera (17 ottobre), a Portoferraio, c'è stato un consiglio comunale straordinario proprio su questo tema e... si è avuta l'impressione che la questione canile possa diventare un caso davvero scottante. Potrebbe esserci cioè, per i i volontari del canile, uno sgombero forzato e la fine, di conseguenza, della loro attività. Tutto ruota intorno al luogo dove i cani devono essere ospitati. Quello attuale degli ex macelli in effetti è inadeguato e giustamente protestano gli abitanti del quartiere.
E' stata individuata da tempo un'altra zona dove costruire il canile comprensoriale, la valle di San Martino. L'iter burocratico è completo (c'è anche la concessione edilizia) ma il comune del capoluogo (almeno il vice sindaco) non sembra d'accordo e... prende tempo. Anche i residenti di San Martino del resto hanno protestato di fronte alla prospettiva di ritrovarsi il canile vicino. E così, dicevamo, il comune prende tempo... Ma se gli ex macelli verranno sgomberati, se i cani saranno allontanati e non vi sarà un servizio di canile all'Elba, se si rivedranno cani randagi per le strade... come reagiranno i cittadini?
I volontari del canile inoltre, sebbene poco supportati dalle istituzioni, come non ha mancato di sottolineare Legambiente (che subito dopo il consiglio comunale di Portoferraio è uscita con un nuovo comunicato di fuoco), raccolgono un certo sostegno proprio tra i cittadini e tra le associazioni. Iniziative nelle scuole sono state prese ad esempio a loro favore e il Movimento ecologico nazionale Uomo Natura Animali ha nei giorni scorsi diffuso una nota nella quale scende decisamente in campo al fianco dei ragazzi. Nel documento, il presidente Ebe Dalle Fabbriche, non usa mezzi termini e parla di inadempienze da parte dei comuni elbani tenuti per legge a dotarsi di un canile pubblico.
Il documento del gruppo ambientalista e animalista giudica assurda l'ipotesi di trasferire i cani in strutture del continente parlando di canili ovunque sovraffollati e a rischio di diventare dei veri e propri lager. Nella nota infine c'è anche un passo piuttosto inquietante nel quale si denuncia l'esistenza di una sorta di business legato al fenomeno del randagismo.
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