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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Quanto soffrono gli animali di un circo?
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Pubblichiamo una lettera aperta alla stampa italiana del Gruppo Bairo, sodalizio animalista che qui ci propone una riflessione sulle condizioni di vita degli animali nei circhi. Sono parole che fanno pensare, che possono anche toccarci profondamente, specialmente se si è amanti di quello che, al di là di tutto, rimane uno spettacolo bellissimo... -------
Egregi signori,
Leggiamo spesso sulla stampa italiana articoli che promuovono il circo con gli animali senza approfondire ciò che questo comporta. Ovvero una diseducazione e un avallo della crudeltà. I circhi che hanno come principale attrazione il domatore con le belve o altri numeri che coinvolgono animali si reggono sulla loro sofferenza.
Molte volte questi animali sono importati illegalmente e molti di essi vengono poi confiscati dalle forze dell'ordine e ospitati in zoo comunali. Gli animali sono belli da vedere. Certo gli elefantini, gli orsi, i leoncini, le tigri, sono proprio animali che vale la pena ammirare, ma quanti si soffermano a pensare che loro non sono altrettanto contenti di dare uno spettacolo al quale sono preparati con un duro addestramento e di passare la vita in gabbie anguste?
Si portano volentieri i bambini al circo, anche perché attraverso di esso possono vedere animali altrimenti inaccessibili. Ma lo spettacolo di animali in gabbia, lontani dal loro ambiente e dai loro comportamenti naturali, difficilmente può essere proposto come "didattico", specialmente per i bambini.
Al contrario, fa vedere una realtà fasulla e lontano dall'essere formativo e' diseducativo e, per di più, infinitamente triste. L'animale da circo deve diventare un automa, non può permettersi di sfidare il padrone o fare un passo falso. L'animale che commette il minimo errore imparerà a ubbidire nel modo più duro possibile. Le punizioni saranno esemplari, impossibile dimenticarle.
Alcuni non imparano mai, la loro volontà non può essere piegata, così muoiono per le ferite o semplicemente per inedia perché sono talmente disperati e rassegnati che non riescono più a mangiare. Nel lungo periodo necessario per piegare la volontà di un animale si arriva anche a togliergli acqua e cibo.
"Alla lunga" - ha affermato un domatore - devono assecondare l'uomo o morire". Alcuni, forse i più fortunati, scelgono la morte. Pensate davvero che un cavallo sia contento di ballare con un pennacchio in testa? Esercizi come questo sono stupidi e qualche volta pericolosi e vengono insegnati agli animali con la frusta. Va peggio per gli animali selvatici che conservano un patrimonio genetico non ancora violato.
Anche quando vorrebbero riposare e stare tranquilli gli animali sono costretti a provare e riprovare gli esercizi e ad esibirsi in mezzo alla confusione sotto gli occhi di centinaia di persone. Qualche volta a tigri, orsi e alligatori vengono anche tolti i denti e le unghie perchè non possano più ribellarsi.
La vita nel circo è così brutta che molti animali diventano pazzi. Quando si spengono le luci e il tendone si chiude, rimangono le gabbie ma soprattutto rimangono degli animali a cui è stato tolto tutto, a cui è stata tolta la dignità. Non siate indifferenti! Ci auguriamo una riflessione coscienziosa, un'informazione precisa e non un atteggiamento superficiale e indifferente quando parlate di circhi.
Gruppo Bairo
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