|
Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
|
|
|
Lotta alle zanzare, ma non solo a quelle!
|
|
E arrivata l'estate e con i primi caldi, si sa, giungono le zanzare. C'è fobia in tutti gli esseri umani per questo insetto che certo innocuo non è, visto che è stato il veicolo attraverso il quale si diffondeva un tempo la malaria. Erano però altri tempi, di insetti potenzialmente pericolosi per l'uomo ce ne sono, ma siamo noi spesso ad esasperare le situazioni immaginando catastrofi inesistenti.
La nostra Associazione di agricoltori biologici, si occupa tra l'altro di tutela della biodiversità, materia con cui lavoriamo giornalmente, perché la biodiversità è tutto ciò che ci circonda, buono e cattivo, bello e brutto, pericoloso e non pericoloso, velenoso e non velenoso.
Perché il bello e il brutto sono in ciò che vediamo (insetti, uccelli, mammiferi, fiori, erbe, piante) ma il pericolo è tanto in quello che vediamo, quanto in ciò che non vediamo (virus e batteri) pur essendo tuttavia parte del ciclo vitale
Molti insetti e animali sono pericolosi, ma lo sono anche certe piante e certi fiori che contengono particolari alcaloidi utili in medicina ma pericolosi alla salute in dosi massicce (spartanina, reserpina, atropina). Ciò che genera in noi agricoltori biologici profondo risentimento è il proliferare di fobie e trattamenti effimeri contro la zanzara, con massiccio impiego della lotta chimica.
Queste pratiche ci fanno seriamente arrabbiare e ci preoccupano perchè a noi che, in quanto agricoltori biologici, non facciamo uso di sostanza chimiche, a noi che nel nostro piccolo cerchiamo di difendere il buono e il cattivo facendo interventi biologici solo quando la soglia di attacco di malattie crittogame o di insetti supera un certo limite (cioè l'infestazione totale), a noi che cerchiamo di preservare al meglio l'ambiente e la sua biodiversità, a noi... dà fastidio che qualcuno distrugga il nostro lavoro e i nostri mezzi con cui riusciamo a fare agricoltura biologica.
Per questo siamo poco disposti a tollerare che qualcuno, colpito dal calore estivo in un tardo pomeriggio o ancor peggio alle prime luci dell'alba, ti svegli, con il suo micidiale lanciapesticida e decida di fare "l'ammazzazanzare" distruggendo in un battibaleno quello che tu hai faticosamente costruito offrendo quel piccolo, ma sostanziale contributo all'ambiente e alla salute delle persone.
E' bene infatti sottolineare, ai distratti e agli assatanati del "pesticida" che "l'ammazzazanzare" non ammazza solo le zanzare, ma tutto ciò che c'è intorno, visto che viene spruzzato ovunque indiscriminatamente senza avere il rispetto degli altri e del lavoro degli agircoltori.
Evidentemente le responsabilità non sono solo di chi in proprio ha deciso di fare "l'ammazzazanzare", ma di tutti i soggetti della catena sino agli amministratori dei vari enti pubblici che dovrebbero impegnarsi per l'estate a fare delle mappe e proibire i trattamenti di lotta chimica vicino alle aziende biologiche nelle aree parco, o per lo meno preavvisare le Associazioni referenti perché si possano organizzare limitando i danni.
Invece, come sempre, si fa tutto alla chetichella, preferendo esporsi magari alle sanzioni di legge per i danni che gli agricoltori dovessero denunciare al loro lavoro e alla salute. A questi signori non interessa se, dopo un trattamento col pesticida contro le zanzare, troviamo api morte davanti alle arnie, farfalle agonizzanti, rondini appena nate morte perché i genitori le hanno imbeccate con mosche avvelenate.
Credo sia difficile aspettarsi una presa di coscienza perché la logica di certi soggetti, volti a spremere il turista e trasformare il nostro Arcipelago in un mega complesso alberghiero, è che la pianta sporca perché perde le foglie o i petali dei fiori, o è dannosa perché spacca il manto stradale che d'estate si surriscalda e ti fa ribollire anche le ossa, oppure è "potenziale veicolo di incendi" (perfetto tagliamo tutti i boschi per eliminare il problema!).
Costoro si lamentano dei barbagianni perché, dicono, portano sfortuna, o dei pipistrelli perché sono brutti e danno fastidio al turista che ha sborsato una bella sommetta per l'appartamento (o meglio la "seconda casa" concesso in affitto, spesso in nero). Costoro intraprendono la guerra alle zanzare la cui proliferazione non è eccessiva rispetto allo scorso anno, il problema è che questi insetti si riproducono in abbondanza solo grazie alla scomparsa dei loro predatori naturali (anfibi e uccelli) di cui abbiamo distrutto l'habitat "tombando" col cemento fossati e zone umide.
Certo sarà un bel modo di fare turismo quando non ci sarà nessun essere vivente e solo cemento e il brulicare di turisti in ciabatte e costume... (ma ci saranno davvero questi turisti in una tale situazione?).
Agnese Nannini (Presidente Abae - Associazione agricoltori biologici elbani)
|
|
|
|
|