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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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"Schegge di ricordi" in libreria
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E' da qualche tempo in libreria il libro "Schegge di ricordi" di Elio Mori. Si tratta di una raccolta di racconti brevi, frammenti di vita, schegge appunto. Sullo sfondo, ma anche protagonista, di questi ricordi di gioventù c'è la città di Piombino durante gli anni tragici della seconda guerra mondiale e dell'occupazione nazifascista.
Mori, piombinese di nascita, classe 1929, da molti anni ormai elbano di adozione, ha vissuto il dramma di quegli anni da adolescente quale era allora. Soprattutto però da adolescente ha partecipato alla Resistenza, sebbene non in Toscana ma sulle montagne piemontesi. Aveva 15 anni nelle foto che proponiamo in questa pagina e combatteva, da partigiano, contro l'invasore.
Nel suo libro però non si coglie tanto la tragicità di quegli anni quanto piuttosto lo spirito sempre positivo ed ottimista di chi ha una innata gioia di vivere. Quindi si racconta di fame e di privazioni, di paura e di violenza, ma in sempre in un ambito che porta al sorriso ed alla sorpresa un po' faceta.
Caratteri insomma, spesso burloni come sono i Toscani. Dopo aver letto il suo libro gli abbiamo detto che cui era piaciuto questo raccontare ricordi tragici... con un sorriso. Naturalmente sull'altro piatto della bilancia c'era una guerra sanguinosa, una dittatura ed una occupazione feroci, la mancanza di libertà...
"Si è vero. A quell'epoca - ci ha risposto - combattevamo una guerra molto dura, eravamo pronti a dare la nostra vita per liberare il Paese dall'occupazione nazifascista ma certamente usavamo armi e bombe a mano con dolore, lo facevamo solo perché una sola legge vigeva in quei frangenti: quella della sopravvivenza. Io tra l'altro venivo da una realtà come quella di Piombino caratterizzata da una dittatura fascista davvero pesante, basti ricordare la fama che aveva il federale Bellosi... Quando giunsi sulle montagne piemontesi conobbi per la prima volta la democrazia e gli ideali di libertà della Resistenza che feci subito miei".
Nel libro però si raccontano anche scene gustose e divertenti di quei tragici anni, tutto sommato eravate ottimisti e non mancava un certo spirito ironico...
"Quando nel 40 iniziò la grande crisi e cominciò a mancare tutto, a cominciare dal cibo, si era quasi costretti ad avere un atteggiamento ottimista e a tratti addirittura burlone, era quasi un modo per esorcizzare il dolore che iniziava e per mantenere un po' di lucidità. Si cercava non impazzire, insomma... I piombinesi comunque hanno sempre avuto un carattere solare e pervaso di ironia e ottimismo".
Un po' lo spirito che pervade il film di Roberto Benigni La vita è bella...
"In un certo senso sì, anche se la situazione raccontata nel film era molto più tragica rispetto alla nostra. Io mi sono trovato ad attaccare per difendere me stesso e i principi di libertà..."
Piombinesi come i livornesi e i toscani in generale dunque, salaci ed ottimisti. E l'Elba? Non fa un po' eccezione in questo senso l'isola?
"No, non mi sembra che l'Elba sia poi così diversa. Qui tra l'altro ho trovato tante altre cose molto preziose, come la tranquillità nei mesi invernali, l'onestà della sua gente. Per queste importanti qualità ho scelto di vivere qui ormai quasi vent'anni fa, e spero di rimanerci".
E' soddisfatto un ex combattente della Resistenza dell'Italia di oggi?
"Non molto. Sono cambiate molte cose rispetto al passato, certo, ma è avvenuto solo in superficie. Nella sostanza non mi sembra che abbiamo raggiunto davvero giustizia ed eguaglianza. L'oppressione non è più quella fisica di allora, ma la vera e compiuta libertà è ancora qualcosa da conquistare". |
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