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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Comunità Montana nella bufera
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"Sono chiare le responsabilità politiche di una gestione fallimentare e dissennata di quello che dovrebbe essere l'Ente che coordina le politiche comprensoriali delle nostre isole. E' sotto gli occhi di tutti che il centro destra elbano ha trascurato i problemi reali dell'arcipelago per privilegiare scelte clientelari e discutibili iniziative propagandistiche".
E' un passo di uno dei molti documenti che gli organi di informazione elbani hanno ricevuto all'indomani del clamoroso "crollo" della gestione, da parte di Mauro Febbo, 37enne consigliere comunale di Porto Azzurro, della Comunità Montana dell'Elba e Capraia.
E' successo che, anche a seguito delle polemiche sulla "trasferta promozionale a Montecarlo" organizzata dall'ente con sessanta "invitati" e 80 mila euro di spesa, i Carabinieri sono andati a controllare ed il Pm livornese Gianfranco Petralia ha spedito gli avvisi di garanzia.
Sotto accusa sono finito lo stesso Febbo ed il segretario generale della Comunità Montana Luigi Nobili. Abbastanza pesanti i capi di imputazione: peculato, truffa aggravata, falso e omissioni di atti d'ufficio. Il presidente si è subito dimesso e non solo dalla guida dell'ente comprensoriale. Febbo infatti si è anche autosospeso dal suo partito, Forza Italia. Per altro sembra stia fattivamente collaborando con il giudice dicendo tutto quello che sa. Non pochi all'Elba ipotizzano quindi che l'ex presidente dell'intercomunale si sia staccato anche dalla coalizione di centro destra che lo aveva sostenuto.
Quello che è certo però e che il "caso Montecarlo", definito anche la costosa gita della "allegra combriccola", riguarda solo una parte dell'inchiesta che ha preso il via sulla gestione dell'ente. Gli investigatori infatti hanno passato al setacci un po' tutti le spese e i documenti, dalle decisamente eccessive bollette telefoniche all'uso disinvolto delle carte di credito (parliamo di spese a carico dell'ente), da alcune assunzioni discutibili alle lunghe trasferte in taxi e Grand Hotel a spese dei contribuenti.
Per la cronaca il posto di Febbo al vertice della Comunità Montana è stato ora preso dal suo vice, Luca Simoni, per altro in predicato di subentrargli come presidente alla prossima riunione dell'assemblea.
Quello che ci si chiede, a questo punto, è però a cosa realmente serva questo ente che dovrebbe coordinare e non lo ha mai fatto, limitandosi a gestire (e male) alcuni servizi, primo fra tutti quello idrico. Le reazioni questo successo, da segnalare anche quella dell'onorevole Mussi, sono venute soprattutto dal mondo della sinistra, come quella con cui abbiamo iniziato questo articolo che ci era giunta dai Ds di Marciana Marina.
Il tenore delle prese di posizione è più o meno analogo ed abbiamo scelte quella dei Ds marinesi soprattutto per un aspetto, cioè per il fatto che tutto è partito dall'iniziativa di Maria Grazia Mazzei, l'esponente della quercia marinese che ha per prima sollevato la questione.
"Gli avvenimenti delle ultime settimane - scrivono ancora i Ds di marciana Marina - hanno fornito un'ulteriore dimostrazione dell'incapacità della Comunità Montana di gestire i problemi del territorio. Un Ente che da inutile sta diventando dannoso e che da troppi anni vive senza bussola, tra imboscate di partito, crisi e commissariamenti, e nel quale un personale politico scadente si ritaglia nicchie di privilegio ed una visibilità che non è riuscita ad ottenere nemmeno nei minuscoli comuni elbani".
"Oggi, - concludono - con le nuove competenze sul settore idrico e sui rifiuti e con la presenza del Parco Nazionale, sempre di più quest'ente rischia di diventare un inutile doppione, un intralcio per il lavoro di altri Enti ed Ambiti territoriali ai quali è delegata la gestione di servizi e del territorio. E' evidente l'inutilità di una anacronistica Comunità Montana insulare e la necessità di superare l'attuale assetto municipalistico del territorio, per arrivare ad un nuovo quadro politico ed istituzionale dell'Elba. Ma questa vicenda parla anche alla sinistra e la obbliga ad una politica chiara e senza compromessi, che consenta ai cittadini di cogliere le reali differenze tra le amministrazioni conservatrici e clientelari e quelle democratiche e progressiste".
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