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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Aeroporto elbano a rischio chiusura
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Quale futuro per l'aeroporto elbano di Marina di Campo? Ce lo chiediamo da tempo ma pare sempre più difficile dare una risposta che poggi su qualcosa di concreto. L'estate elbana 2003 si è infatti caratterizzata per la quasi assenza di collegamenti aerei tra l'isola e il continente. Ad operare ci sono state solo alcune compagnie estere, tedesche soprattutto. Nessun collegamento invece con città italiane.
Di allungare la pista (adesso lunga 1100 metri) e consentire l'atterraggio di aerei più grandi poi non si parla neanche per la ferma contrarietà del comune campese. Insomma l'aeroporto elbano ha davanti un futuro incerto.
Sembra incredibile ma è così; ancor più grave poi è tutto questo se si considera che basterebbe un servizio navetta con Pisa per garantire all'isola facili collegamenti sia nazionali che internazionali. Si sottovaluta il problema insomma, in modo piuttosto miope per altro, soprattutto se si considera il fatto che in futuro voleremo sempre di più per arrivare alle nostre destinazioni. L'Elba, in altre parole, rischia di essere tagliata fuori se non si farà subito qualcosa.
In questo periodo, per la verità, qualcosa si sta facendo: grazie ad un protocollo d'intesa che ha coinvolto gli enti pubblici, dalla Regione in giù, si sta costruendo la nuova aerostazione. Un primo lotto dei lavori, quello riguardante la parte pubblica della struttura (uffici doganali etc.) sarà portato a termine prima della prossima stagione turistica. Il secondo lotto invece (quello privato, con le postazioni delle compagnie aeree ad esempio) sarà terminato per l'estate 2005. Tutto questo, naturalmente, salvo imprevisti, che nel nostro paese sono sempre dietro l'angolo.
Ma, pur riconoscendo l'importanza, soprattutto sul piano dell'immagine, della costruzione di una nuova e moderna aerostazione, da più parti si fa notare come l'aeroporto elbano abbia soprattutto bisogno di qualcos'altro. Innanzitutto sarebbe necessario convincere le compagnie aeree ad operare sull'Elba. Per avere un quadro della situazione siamo andati dunque a parlare con chi è alla guida dell'aeroporto elbano. Si tratta della Sat (Società aeroporti toscani) che da tempo gestisce con successo l'aeroporto internazionale di Pisa e che alcuni anni fa ha acquistato lo scalo elbano gestendolo attraverso la controllata Alatoscana.
L'amministratore delegato della società, anzi delle due società, l'ingegner Pier Giorgio Ballini, ci risponde con grande cortesia ma... anche con scetticismo su quello che potrà essere il futuro dello scalo campese. Soprattutto, l'ingegner Ballini non può fare a meno di sottolineare un aspetto: i comuni elbani ed il mondo economico dell'isola non stanno facendo nulla per far sopravvivere l'aeroporto. Eh sì, sopravvivere, perché lo scalo aereo elbano, più che verso uno sviluppo avrebbe preso una china pericolosa che lo renderebbe a rischio di chiusura...
"Sat, negli ultimi anni, - ci ha detto - ha investito molto sull'aeroporto di Marina di Campo, ma non mi pare che da parte degli enti locali elbani e delle categorie produttive ci sia stato un analogo impegno. Dispiace dirlo ma i segnali che ci giungono dall'Elba non sono incoraggianti. Eppure chiediamo ai comuni e agli imprenditori dell'isola un impegno di spesa tutto sommato modesto, complessivamente poco più di qualche centinaio di migliaia di euro all'anno. Tuttavia ben poco si muove e sembra che chi governa l'Elba e la sua economia non sia interessato alla sopravvivenza di questo scalo aereo".
Come verrebbe usato il contributo degli enti elbani?
"Ad esempio sarebbe importante motivare le compagnie aeree e convincerle a collegare l'Elba con le grandi città italiane ed europee. Una compagnia infatti, come ogni altra azienda, persegue un profitto e se uno scalo non garantisce un certo numero di passeggeri non viene scelto per un collegamento aereo. L'aeroporto dell'Elba è purtroppo tra questi. Di qui la necessità che i comuni elbani ed anche le categorie produttive (che ne avranno poi beneficio) prevedano contributi da destinare alle compagnie aeree in modo da dare loro un motivo per collegare l'Elba. E' la stessa cosa del resto che viene fatta in tanti altri posti di provincia dove oggettivamente un aeroporto farebbe fatica a far registrare il numero di passeggeri necessario a garantirgli la sopravvivenza".
Mi pare che questi contributi siano stati decisi...
"Sì, certo, ci è stato assicurato che i soldi sarebbero stati trovati. Finora però non è arrivato nulla mentre la Sat ha già investito miliardi nell'aeroporto elbano. Devo dire che anche la Regione Toscana ha sempre fatto la sua parte ma è stata quasi la sola. Anche la Provincia Livorno in passato ha dato un contributo. Chi invece continua a non far nulla per il futuro di quest'aeroporto sono proprio le componenti elbane, ovvero i comuni e le categorie economiche dell'isola. E se la situazione non cambia l'aeroporto non potrà sopravvivere..."
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