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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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La scomparsa di Oreste del Buono
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E' stato sepolto nella terra dell'isola in cui era nato 80 anni fa lo scrittore scomparso nei giorni scorsi, un grande elbano la cui eredità qualcuno certamente saprà raccogliere. Parole di commosso cordoglio da parte del presidente della Regione Toscana e dal sindaco di Portoferraio...
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"La Toscana ha perso un uomo di cultura che ha contribuito alla crescita del pensiero e dell'informazione in Italia. La scomparsa di Oreste del Buono lascia un vuoto nel mondo intellettuale Italiano".
Sono queste le parole con cui il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha ricordato un grande elbano, scrittore e giornalista, scomparso nei giorni scorsi, quell'Oreste del Buono che era nato a Marina di Campo 80 anni fa e che è stato sepolto adesso nella terra della sua isola, nel cimitero di Portoferraio della Misericordia.
La stessa terra sulla quale riposano i suoi avi, a cominciare dal nonno Pilade, uno di coloro grazie ai quali nacque, nei primi anni del '900, l'industria siderurgica a Portoferraio. Oppure lo zio Teseo Tesei, fratello della madre, morto nel 1941 in una azione di guerra e medaglia d'oro al valor militare (è stato anche inventore di un siluro particolare detto "maiale").
Quello che invece dispiace rilevare è che non sono stati molti gli elbani a rendergli omaggio nel suo ultimo viaggio verso la tomba di famiglia. C'erano alcune autorità, certo, come i sindaci di Campo e Portoferraio, ma mancavano i cittadini e soprattutto non c'erano tanti rappresentanti del mondo della cultura elbano...
Lasciamo perdere comunque i perché, non serve a nulla del resto cercare spiegazioni, anche se ci piace pubblicare, in questa pagina ( http://www.elbaoggi.it/z-odb.htm ), la riflessione in proposito di Egisto Gimelli, elbano di Marina di Campo e esponente regionale del Wwf. Certo è comunque che quella verve schietta e pungente, quello spirito libero, vivace e lontano dal conformismo che caratterizzavano Oreste del Buono rimarrà nei cuori di tutti, elbani compresi.
Del Buono fece i suoi esordi di scrittore nel 1945 raccontando la sua esperienza di deportato in un lager nazista ed iniziando così una lunga produzione letteraria che si è protratta fino ai giorni nostri, con l'ultima sua pubblicazione datata marzo 2003.
Fu però la carriera giornalistica a dagli notorietà: il Corriere della Sera, La Stampa, Panorama, Epoca, L'Espresso, sono queste solo alcune delle prestigiose testate che hanno ospitato la sua firma. Il grande pubblico lo conosce e lo apprezza invece soprattutto quando, dal 1971 al 1981, dirige rivista Linus, che ebbe il suo momento di maggior successo proprio sotto la sua direzione.
Saggista polemico e graffiante, Del Buono è stato anche traduttore di Gide, Flaubert, Wilde e Maupassant. Ha anche diretto il mensile "La Lettura" e la collana "Il Giallo Mondadori". Quanto alla sua produzione letteraria, esordì nel 1945 con "Racconto d'inverno" a cui seguirono "La parte difficile" (1947), "Facile da usare" (1962), "La terza persona" (1965), "I peggiori anni della nostra vita" (1971) "Amori miei" (1985), "La vita sola" (1989). Sono comunque solo questi alcuni titoli delle tante opere prodotte da Del Buono ultima delle quali, nel 1995, è stata "Amici, amici degli amici, maestri".
Per quanto riguarda l'Elba infine... Del Buono è stato membro, per motivi onorifici ed affettivi, del Comitato d'onore del Premio letterario Isola d'Elba.
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