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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Le Regioni contro il Governo sui tagli
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Tutte le Regioni contro il Governo per i tagli della Finanziaria, Questo almeno è ciò che è sembrato di capire, nei giorni scorsi, a Roma, in occasione la manifestazione di tutte le Regioni sulla legge finanziaria 2004 varata dal governo. Il governatore della Toscana, Claudio Martini, ha detto: 'Chiediamo solo il rispetto degli impegni presi'. Per la sanità toscana ci sarà un 10 per cento in meno di risorse
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"Non possiamo chiudere gli occhi di fronte ad una finanziaria che non piace a nessuno, né alle Regioni del Centrosinistra né a quelle del Polo." E' questo il commento del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che ha partecipato a Roma, nei giorni scorsi, alla manifestazione di tutte le Regioni sulla legge finanziaria 2004, varata dal governo. Al convegno "Una finanziaria per i cittadini" organizzato dalla Conferenza delle Regioni sono stati presentati i costi che ricadranno sui cittadini a causa delle minori entrate finanziarie nelle casse regionali rispetto a quanto stabilito e concordato da Governo e Regioni.
"Al governo - ha precisato Martini - chiediamo di mantenere gli impegni presi non chiediamo neanche un euro in più di ciò che ci spetta. Un solo esempio: la sanità. La mancata erogazione di cassa nel 2003, solo per questo settore, ammonta a 7 miliardi di euro, pari al 10% delle risorse complessive. Un ritardo che per la Toscana significa circa 420 milioni di euro in meno".
"Risorse - ha aggiunto Martini - che la Regione ha dovuto reperire sul mercato finanziario facendosi carico degli ulteriori costi finanziari: dal gennaio 2002 ad oggi le Regioni hanno pagato solo per gli interessi 276 milioni di euro. E tutto ciò nonostante le Regioni, Toscana compresa, vantino un credito nei confronti dello Stato pari a 284 euro per ogni cittadino".
Quanto ai progetti che la decisione del governo metterebbe in crisi, il presidente ha detto che "peserebbero anche i ritardi nel finanziare gli investimenti, con il rischio di bloccare la costruzione dei quattro nuovi ospedali delle Apuane, di Lucca, di Pistoia e di Prato, cioè il più grande investimento in edilizia sanitaria in corso di realizzazione nel Paese. Ci opporremo con tutte le nostre forze a questa decisione che va contro gli accordi già sottoscritti tra la Regione e il governo e priverebbe i cittadini della Toscana del nord di ospedali più moderni e funzionali".
Martini si è infine soffermato sul valore della posizione unitaria, sostenuta dall'insieme delle Regioni, sia quelle governate dal Centrosinistra che dal Polo. "E' significativo - ha detto - che questo giudizio sia condiviso da tutte le Regioni. Ciò dimostra che non eravamo faziosi né prevenuti quando abbiamo criticato il comportamento del governo per le scelte e l'atteggiamento tenuto nei confronti della situazione economica della nostra regione".
Le ripercussioni complessive di questa finanziaria sulla Toscana saranno presentate dal presidente Martini, in un incontro con tutte le associazioni economiche e sociali, venerdì 7 novembre. Si tratta di un vero e proprio 'Libro Bianco' in cui saranno evidenziate l'insieme delle ricadute provocate da questa legge nel 2004 in Toscana. "In particolare - ha concluso Claudio Martini - ci concentreremo su tre punti: sulle conseguenze per le politiche sociali e sanitarie, sull'economia regionale e sulla difesa del suolo e protezione civile".
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