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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Cna preoccupata per l'economia elbana
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Confederazione degli artigiani e Ds riuniti nei giorni scorsi per affrontare i delicati temi dell'economia, particolarmente dolorosi anzi in un periodo decisamente negativo come questo, un periodo che segue un'estate come quella del 2003, decisamente poco esaltante...
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Si è tenuto nei giorni scorsi, a Portoferraio, un incontro tra delegazioni elbane della Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato) e dei Democratici di Sinistra. Lo scopo era quello di dare un seguito ad un confronto sui temi dell'economia locale già avviato in passato.
Nel corso dell'incontro si è affrontato anche il delicato tema del calo, quest'anno, delle presenze turistiche all'isola d'Elba, fenomeno sul quale si comincia ad avere qualche dato e che non sembra a essere tutto da attribuire alla difficile congiuntura internazionale.
In altre parole, secondo la Cna, si avvertono per l'Elba "i limiti endogeni di un sistema produttivo fortemente stagionale, caratterizzato dall'attivazione del solo fattore turistico soprattutto balneare e incentrato su un sistema ricettivo e dei servizi che sembra non ancora pienamente consapevole della necessità di entrare nell'ottica della qualificazione continua che innalzi il rapporto tra qualità e prezzi".
"Il clima di incertezza - scrive la Cna in una nota in proposito - generato sia da politiche del governo nazionale che da specifiche vicende locali sta amplificando una situazione già difficile che fa sostenere a molti imprenditori artigiani che, per la prima volta da molti anni a questa parte, il futuro potrebbe non essere migliore. A questo panorama sono legati assetti istituzionali locali che devono adeguarsi ad affrontare la complessità del territorio elbano".
"Le resistenze delle amministrazioni - continua - ad una programmazione territoriale coordinata, all'ingresso nel gestore unico del ciclo delle acque, alla partecipazione in ESA, alla realizzazione di uno sportello unico per le imprese sono tutte sintomatiche di una concezione di autosufficienza che non trova giustificazione nella realtà effettuale delle cose. Lo stesso rapporto con la Provincia di Livorno e con la Regione Toscana viene vissuto con imbarazzo invece di essere utilizzato come occasione per la crescita comune".
"Tanto è vero che non si riesce, tra l'altro, a dare risposte soddisfacenti al mondo delle imprese che chiede di essere messo nelle condizioni di poter consolidarsi con regole oggettive e trasparenti e con politiche di accompagnamento come quelle che il Censis suggerisce nel suo recente studio sulla situazione della provincia di Livorno. E' richiesto, insomma, un salto culturale che adegui il metodo del governo locale alla complessità dell'oggi".
"Comprensorialità delle politiche e concertazione con l'obiettivo della competitività del sistema sono per noi le linee guida dell'agire politico e istituzionale adatto all'Isola d'Elba. In questa cornice devono dispiegarsi tutte le vocazioni e tutti i fattori produttivi che non si esauriscono nel turismo estivo. La valorizzazione di tutti i settori produttivi e l'integrazione tra essi può essere la chiave di uno sviluppo locale più solido in grado di rispondere alla competizione crescente tra territori alla quale partecipa anche l'arcipelago".
"Non è inutile sottolineare, peraltro, che la piccola impresa artigianale elbana, che annovera diverse centinaia di imprese, assicura stabilità occupazionale e produttiva per l'intero anno. E' un modo anche questo per dare risposte ad una situazione di disagio sociale che avvertiamo crescente".
Su questi orientamenti - conclude la Cna - si è registrata una generale condivisione tra gli interlocutori. Si è concordato, inoltre, sulla necessità di verifiche periodiche sullo stato di attuazione del contenuto degli accordi stipulati recentemente tra Comuni elbani, Provincia e Regione. Del rispetto di questi accordi è opportuno chiedere conto innanzitutto alle amministrazioni elbane".
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