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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Abusi edilizi a Marciana Marina?
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E' ancora Legambiente Arcipelago Toscano a prendere l'iniziativa e sollecitare una amministrazione comunale affinché verifichi che non vi siano abusi sul proproio territorio. Adesso tocca a Marciana Marina, al cui sindaco il Cigno Verde segnala una serie di casi sospetti...
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"Durante un recente scambio di opinioni sulla situazione urbanistica di Marciana Marina, lei ci ha invitato a segnalarle possibili irregolarità edilizie realizzate nel suo Comune. Ci permettiamo quindi di sottoporle alcune domande relative ad opere già completate o in via di completamento che, secondo noi, presentano alcuni problemi relativi alle concessioni edilizie".
Inizia così una lettera inviata da Legambiente Arcipelago Toscano al sindaco di Marciana Marina, Giovanni Martini, nella quale una serie di possibili abusi edilizi vengono sottoposti alla sua attenzione (e non solo la sua dato che la missiva è stata inviata anche a carabinieri, Guardia di Finanza ed altri organismi di controllo).
Insomma, la disponibilità del sindaco ad esaminare segnalazioni di abusi è stata davvero presa in parola dal Cigno Verde...Il primo dubbio di Legambiente riguarda la concessione edilizia "riqualificazione immobili ad uso commerciale", rilasciata alla società Edilcasa e fa riferimento ad alcuni fabbricati già oggetto di un precedente condono edilizio, in località Campo del Sindaco.
Legambiente desidera sapere se esista il cambio di destinazione d'uso dei volumi già condonati (410 mq. realizzati parte in zona agricola, parte in zona di rispetto stradale e parte in zona destinata a parcheggio), se quanto condonato corrisponde a quanto realizzato, se quanto condonato era davvero esistente nel 1995 e quali siano gli atti che lo attestino, se vi sia un notevole aumento di volume corrispondente alla veranda realizzata nella nuova costruzione utilizzata come deposito, se vi sia un notevole aumento dell'altezza degli edifici sul fronte strada e se i manufatti oggetto del condono siano stati completamente demoliti come invece previsto.
Un secondo caso proposto da Legambinete riguarda la concessione edilizia rilasciata a Roberto Calanchi per la realizzazione di un "Complesso sportivo privato" in Viale Aldo Moro (nella foto a lato). Quanto realizzato o in via di realizzazione, chiedono gli ambientalisti, è conforme con le norme della Regione Toscana, relative ai Comuni dell'isola d'Elba, introdotte in seguito al nubifragio del 4 settembre 2002? La zona oggetto di concessione sembra trovarsi infatti in una zona a rischio idrogeologico per la quale vige la norma regionale del dopo nubifragio, senza contare comunque che l'intera piana di Marciana Marina era, già prima dell'alluvione del settembre 2002, censita e cartografata tra quelle a forte rischio e soggette a misure cautelari.
Altra concessione edilizia oggetto delle attenzioni di Legambiente è quella rilasciata alla società "Ediltirreno" per la ristrutturazione e il recupero di un locale oggetto di condono edilizio; adeguamento delle pertinenze a servizio dell'Hotel denominato La Primula. Anche qui l'associazione vuole sapere se esista il cambio di destinazione d'uso dei volumi condonati, se sia stato aumentato il volume della nuova costruzione e se sia stata aumentata l'altezza degli edifici sul fronte strada.
Tocca poi alla la concessione edilizia per il "recupero, spostamento e utilizzazione di un rudere da destinare a volume tecnico, in località lo Schioppo Marciana Marina". Anche qui il cigno chiede se il rudere sia censito tra gli edifici classificati nelle zone omogenee E di cui alla Variante al Piano Regolatore Generale e di adeguamento del 1996, se quanto realizzato sia conforme al Piano regolatore marinese del 1983 (che consentiva nelle zone extra urbane solo interventi di manutenzione e restauro per effetto di una specifica prescrizione della Regione Toscana) e se "dal confronto tra lo stato attuale e quello di progetto sia evidenziabile un cospicuo aumento di volume che escluderebbe la possibilità di qualificare l'intervento come semplice recupero dell'esistente".
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