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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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La Regione Toscana si muove in difesa delle miniere elbane
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Il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, risponde all'appello lanciato dal mondo scientifico italiano in difesa dell'area mineraria elbana ceduta dal governo al Coni. Le ex miniere sono un patrimonio che deve restare agli elbani, ha sottolineato Martini, aggiungendo che la Regione non consentirà speculazioni e chiederà un incontro urgente al governo
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"Le ex miniere dell'isola d'Elba sono un patrimonio prezioso che deve restare agli elbani, un'area la cui sola vocazione è quella di contribuire ad arricchire il valore naturalistico e paesaggistico dell'isola e non certo di alimentare disegni speculativi per risanare le casse del Coni, dissestate dalle irresponsabili gestioni di parte del mondo sportivo ed in particolare del calcio".
Il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, risponde in questo modo all'appello lanciato la settimana scorsa da un folto gruppo di intellettuali italiani e internazionali, per la maggior parte docenti universitari, contro il trasferimento dal Demanio al Coni del distretto minerario dell'Elba.
"E' oltretutto assolutamente inaccettabile - prosegue Martini - il modo con cui è stata condotta l'intera operazione. Non c'è stato nessun raccordo tra il Governo, la Regione, l'Ente Parco e gli Enti Locali e questo è tanto più grave perché nel gennaio del 2000 era stato sottoscritto a Palazzo Chigi un accordo di programma per la riqualificazione e il recupero ambientale dell'area mineraria dell'Elba".
"L'accordo - ha sottolineato il governatore della Toscana - prevedeva la possibile cessione da parte del demanio dei fabbricati, ma con il preciso vincolo di destinare il ricavato al ripristino e alla valorizzazione dell'area. Il futuro del Parco minerario non può che essere nel segno della sostenibilità, sia dal punto di vista ambientale che economico".
La Regione, ha anche annunciato il presidente, si muoverà subito. "Chiederemo - ha detto Martini - un incontro urgente con il governo per bloccare questa operazione e scongiurare ogni rischio di ulteriori speculazioni e cementificazioni, che l'Elba, davvero, non può più sopportare, e mi auguro di poter avere al nostro fianco, in questa battaglia, anche il ministro Matteoli. Noi faremo comunque fino in fondo la nostra parte e se non ci fossero le necessarie garanzie di rispetto dei patti sottoscritti quattro anni fa, proporremo, d'accordo con Ente Parco ed enti locali, di acquistare l'area, così come abbiamo fatto per l'isola di Giannutri".
Nella petizione, lanciata dal professor Giuseppe Tanelli, ex presidente del Parco dell'Arcipelago, viene ricordato il valore inestimabile delle aree minerarie elbane, porzione del territorio toscano inserita dall'Unesco tra i grandi monumenti geologici e classificato nella International Union Conservation of Nature (Iucn). Riconoscimenti più che tangibili del valore e della risonanza internazionale delle miniere elbane. In seguito alla cessazione delle attività estrattive, che hanno lasciato un territorio ferito nei suoi equilibri idrogeologici, geochimici e paesaggistici, l'Arpat sta inoltre concludendo uno studio commissionato dalla Regione. L'obiettivo è quello di dare il via al lungo e difficile percorso per il ripristino ambientale e la valorizzazione economica ed ambientale dell'intero comprensorio.
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