Livorno guarda alla Pace
La Carovana della Pace, prima di giungere, questa mattina, a Roma per la grande manifestazione pacifista, ha fatto tappa, nei giorni scorsi, a Livorno. E' stata ricevuta dalle autorità provinciali. 'La Pace richiede un costante impegno educativo e di aiuto allo sviluppo', ha detto, nell'occasione, il presidente del Consiglio provinciale, Nunzio MarottiHa fatto tappa anche a Livorno una delegazione della Carovana della Pace che ha percorso l'Italia giungendo poi a Roma in occasione della manifestazione di questo sabato 20 marzo. La delegazione, nella sua tappa livornese, è stata ricevuta a Palazzo Granducale dalle autorità della Provincia. Il presidente del Consiglio provinciale, Nunzio Marotti, ha indirizzato un messaggio di saluto.
"In questi giorni di guerra e di violenza terroristica - ha detto Marotti - è necessario riaffermare con forza le ragioni della pace, consolidando le azioni intraprese ed esercitando quell'audacia della pace che aiuta ad individuare vie nuove". Marotti ha anche ricordato che più volte il Consiglio Provinciale ha affrontato i temi della pace, sia nelle fasi calde delle azioni terroristiche e degli interventi armati, sia rivolgendo l'attenzione alle azioni positive che si svolgono nell'ordinario, senza clamore.
Accanto al sostegno nell'emergenza, con l'aiuto ai soggetti umanitari che operano nelle zone di conflitto, il presidente del Consiglio provinciale ha richiamato gli interventi di cooperazione internazionale che vedono la Provincia di Livorno impegnata in alcuni partenariati, mirati a combattere le cause della povertà, dell'ingiustizia e della non democrazia. In questa direzione va l'impegno a favore di realtà quali il Nicaragua, il Senegal e il popolo Saharawi, la Palestina.
Marotti, da ultimo ma non di minore importanza, ha ricordato anche l'impegno della Provincia nel campo dell'educazione alla pace, con il coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori del territorio provinciale, attraverso percorsi di scoperta ed incontro con l'altro, per rafforzare le capacità di dialogo e di collaborazione. Questo nella convinzione che per costruire la pace sia necessario educare alla pace.
Ha poi aggiunto che "la mobilitazione dei cittadini sul tema della pace deve essere costante, seppure attuata in forme diverse e complementari. La grande manifestazione del 2003 contro la guerra ha visto milioni e milioni di uomini e donne in tutto il mondo affermare l'opposizione alla guerra e il diritto alla pace. La mobilitazione degli spagnoli, di fronte agli attacchi terroristici, testimonia che la pace è un bene essenziale".
"E di tutto questo - ha concluso - si deve tener conto anche nell'imminenza delle prossime elezioni europee ed amministrative. L'Europa può svolgere un ruolo importante in ordine alla costruzione della pace. E' bene porsi la questione di una esplicitazione della pace e dell'opposizione alla guerra nella Costituzione europea. Inoltre, in vista delle elezioni amministrative, è opportuno chiedere ai candidati sindaci e presidenti di provincia un impegno concreto, per realizzare iniziative di educazione alla pace e di aiuto allo sviluppo".