Dove va la Toscana?
Documento del Wwf e di Italia Nostra nel quale vengono espressi i motivi per i quali le due associazioni ambientaliste non hanno aderito al Patto per lo sviluppo ed il lavoro, siglato nei giorni scorsi dalla Regione Toscana e dalle parti sociali. La Toscana, dicono le due associazioni, continua voler risolvere i problemi di mobilità attraverso nuove pesanti infrastrutture mentre servono riconversione e riqualificazioneLa Regione Toscana è giunta, nei giorni scorsi, alla firma del nuovo patto per lo sviluppo e il lavoro con le parti sociali, il "Nuovo patto per lo sviluppo qualificato con maggiori e migliori lavori in Toscana". Le maggiori Associazioni ambientaliste (fra cui Italia Nostra e Wwf) nell'ambito del tavolo generale di concertazione regionale si sono impegnate negli ultimi tempi a proporre modifiche del testo del Patto in direzione di una reale sostenibilità per il futuro della Toscana, un futuro che vorremmo fosse davvero rispettoso del nostro ambiente e della nostra salute, per noi, per i nostri figli e per coloro che li seguiranno.
Nel corso di numerose riunioni concertative effettivamente i contenuti del Nuovo Patto sono cresciuti in questo senso, aprendosi (da un'iniziale minima presenza di queste tematiche) anche a rilevanti dichiarazioni di intenti sulla necessità di indirizzarsi verso una sostenibilità dello sviluppo, di ridurre i consumi di energia e di materia, di rispettare e conservare le risorse ambientali.
Tuttavia per il Wwf e Italia Nostra persistono ancora importanti debolezze o incertezze, in particolare le posizioni sull'infrastrutturazione del territorio si pongono, a nostro avviso, in aperto contrasto con una corretta visione di sostenibilità ambientale.
La Regione continua a vedere la soluzione ai problemi della mobilità di merci e persone nella pesante proposta di infrastrutturazione del territorio, piuttosto che in una reale rimodulazione, riconversione, riqualificazione e trasformazione della mobilità stessa.
Si conferma così quell'impostazione politica e culturale che ha portato a opere di gravissimo impatto sul nostro territorio come la Tav e che sta portando a scelte ambientalmente devastanti come l'autostrada in Maremma.
Di fronte a questo tipo di proposta del "Nuovo Patto", Wwf ed Italia Nostra, pur apprezzandone alcuni altri aspetti, hanno deciso responsabilmente di non aderire al Patto stesso. Lo sviluppo sostenibile è una necessità prioritaria e un obbligo morale e sociale su cui dobbiamo lavorare tutti (Associazioni, parte politica, cittadini, ecc.) senza compromessi e senza tentennamenti, prima che sia troppo tardi.
Su questa base e con questa nostra forte convinzione e determinazione è evidente che un Nuovo patto per lo sviluppo che non ponga reali freni al consumo del nostro territorio (consumo che continua ad andare avanti anche in questi anni in modo grave a colpi di megainfrastrutture e di espansione edilizia) non può essere un patto che lavori per uno sviluppo davvero sostenibile e capace di futuro. Per questo il Wwf e Italia Nostra hanno deciso di non farne parte.
Wwf
Italia Nostra