Parco: Legambiente è preoccupata
Il Barbetti bis aggrava la pesante situazione di stallo che da tempo, più che da problemi reali, è determinata dalla voglia di lottizzare il più possibile i vertici dell'ente. E' questo il duro giudizio di Legambiente sulla decisione del Ministro dell'Ambiente di rinominare Ruggero Barbetti alla guida del Parco Nazionale dell'Arcipelago..."Il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano è ormai nel mirino. La reiterazione del commissariamento voluta dal ministro dell'ambiente rende incerto il presente, mentre all'orizzonte è pronto un consiglio direttivo composto da esponenti di An e Forza Italia apertamente ostili all'area protetta".
L'allarme lo lancia Legambiente che ha anche chiesto una immediata azione al ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e agli enti locali per far chiarezza sul destino dell'arcipelago e evitare qualsiasi manovra tesa a minare la qualità di quel territorio.
"Il Ministro Matteoli - hanno sottolineato Sebastiano Venneri, responsabile mare dell'associazione e Umberto Mazzantini, di Legambiente Arcipelago Toscano - ha riproposto Ruggiero Barbetti, contro il parere di tutti, nel ruolo di commissario del Parco. Come abbiamo sempre sostenuto il commissariamento doveva terminare il prima possibile: una gestione straordinaria portata avanti così a lungo è inaccettabile".
"Oggi - hanno aggiunto - il Barbetti bis aggrava la pesante situazione di stallo che da tempo, più che da problemi reali, è determinata dalla voglia di lottizzare il più possibile i vertici dell'ente. In più è già pronta la polpetta avvelenata di un lottizzatissimo Consiglio direttivo del parco, ancora non in carica per la presenza del commissario, composto da soggetti che non hanno mai nascosto l'obiettivo di voler smontare l'area protetta".
La Comunità del parco ha infatti indicato nel Consiglio direttivo due sindaci e un vicesindaco (i comuni sono quelli di Marciana, Marciana Marina e Capraia) che da tempo sembrano portare avanti una campagna contro il Parco. E' proprio da uno di loro che è venuta, ad esempio, la proposta di escludere l'80% del territorio del proprio comune dai confini dell'area protetta, mentre un altro ha manifestato addirittura l'intenzione di uscire completamente dal Parco.
"Delle due l'una - sottolinea Legambiente - se si è contro il Parco non si ha proprio nessun titolo per partecipare ai suoi vertici. Che garanzie di sviluppo dell'area protetta possono offrire questi signori? Quale futuro garantisce la replica del commissariamento?".