Quale centro sinistra?
Il così detto triciclo, basato sul patto d'acciaio tra i Ds (riformisti), la Margherita e lo Sdi, oppure una più eterogenea (e forse instabile) alleanza che comprenda anche Rifondazione, i movimenti ed il resto dell'Ulivo? Non ha dubbi Giuseppe Coluccia, ex sindaco di Rio nell'Elba, che si appella alla Margherita affinché privilegi le ragioni del pragmatismo e dello sviluppo economicodi Giuseppe Coluccia
Credo di essere stato tra i primi a sperare ed a sollecitare un percorso nuovo per costruire una "nuova alleanza" di centrosinistra e di governo a Portoferraio: un'alleanza segnata da un asse preferenziale tra Ds, Margherita e Sdi, pur aperto al confronto con le altre forze di sinistra. Questa proposta cadeva nel bel mezzo di un tavolo che invece riproponeva una alleanza fittizia e priva di contenuti coerenti e che finiva più per assomigliare ad un cartello elettorale di sinistra "anti Ageno" o di mera testimonianza della trascorsa opposizione.
Già con la scelta della candidatura di Franco Scelza la maggioranza riformista dei Ds di Portoferraio, usciva da questa logica ed avviava, dissi in quel momento, un processo politico nuovo per far maturare anche negli altri potenziali patners orientamenti politici adeguati all'obbiettivo del governo della città. Tutti gli attacchi venuti successivamente a questa candidatura non erano altro che i tentativi di settori della sinistra che andavano dal correntone Ds (Aprile), a Rifondazione, passando per Verdi, Comunisti italiani, di bloccare questo "nuovo processo politico".
E' ormai evidente che vi sono due idee di alleanze di centro sinistra: una, che in sintonia con la prospettiva di costruire in Italia un forza espressiva delle aree riformiste più significative politicamente, guarda al progetto Prodi, presentato alle prossime Europee e che, se vincitrice, suggellerà e accelererà il nuovo percorso per la riorganizzazione dell'ulivo e del centro sinistra.
L'altra idea di centro sinistra, molto confusa, è quella di assemblare tutte le cosiddette forze della sinistra (dai partiti ai cosiddetti movimenti della società civile) con un centro, inteso come area moderata, in un insieme che, presumibilmente, una volta messo alla prova del governo e delle scelte concrete finirebbe per evidenziare le effettive e diverse visioni di indirizzo programmatico e di contenuto con il rischio della instabilità e dell'immobilismo.
Sono due ipotesi completamente diverse e foriere di prospettive diverse: la prima mira ad una ricomposizione unitaria e di governo del centrosinistra, l'altra al perpetuarsi di una frammentazione e divisione ancorata al terreno della mera testimonianza ed alla eterna opposizione. Il percorso non è facile da raggiungere, ma qualcosa si sta muovendo.
Mi auguro che la Margherita, soprattutto a Portoferraio dove è stata indicata come la forza che dovrà, con il proprio candidato, reggere l'onere maggiore dell'impegno e della responsabilità di governo, esca dall' indecisione ed incertezza per perseguire con fermezza questa linea e quindi auspico che favorisca questo nuovo processo superando incomprensioni sulla natura di questa alleanza.
Del resto la linea rutelliana, uscita vincente al recente congresso, muove nella direzione del progetto Prodi di lista riformista dell'Ulivo, anche se aperta al confronto con le altre componenti del centrosinistra. La recente presa di posizione dello Sdi elbano, va senza dubbio nell'auspicata alleanza riformista con Ds e Margherita, senza dimenticare anche l'aggregazione di aree liberal repubblicane, e potrà segnare una prospettiva politica nuova non solo per Portoferraio ma per tutti i comuni dove si vota.
E' chiaro che le alleanze, perché configurino una idea di governo, di sviluppo e modernizzazione e non di blocchi e freni, non possono essere costituite da aggregazioni politicamente incoerenti e contraddittorie con questo indirizzo. Un'allenza che prefigurasse un assemblaggio di forze come il correntone Ds con una Margherita antirutelliana, Rifondazione comunista, Verdi, Comunisti Italiani e movimenti vari, non darebbe l'idea di cambiamento e sviluppo che l'Elba vuole.
Infatti le forze politiche elbane, in particolare Ds Margherita e Sdi, nei molti tavoli di trattative che ancora sono in corso sulla composizione politica delle alleanze (alcuni ancora aperti come Capoliveri, Campo Elba, Marciana e altri che si ritengono già chiusi, come Rio nell'Elba) potranno trarre una indicazione utile dalla vicenda di Portoferraio per riposizionare la propria linea politica favorendo anche in queste realtà, liste che vedano preminentemente alleanze riformiste tra Ds, Margherita e Sdi aperte al dialogo. Sarebbe un bel contributo per ricomporre un quadro politico unitario di governo del centrosinistra all'Elba, dopo anni di divisione e di opposizione autoreferenziale ed inconcludente.