Capoliveri: tutto regolare all'Ufficio Anagrafe
Fa segnare un punto a proprio favore, il Comune di Capoliveri, nel braccio di ferro con la Cgil elbana sul caso dell'impiegato comunale dell'Ufficio anagrafe Mirto Carmani. Si è trattato di un'azione legale nella quale il sindacato aveva accusato l'amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Ruggero Barbetti, di aver adottato un comportamento antisindacaleCapoliveri batte Cgil 1 a 0, dunque. E il caso Carmani, responsabile dell'Ufficio anagrafe capoliverese, torna d'attualità dopo essere finito davanti ad un giudice e dopo che il sindacato aveva avuto parole dure nei confronti del sindaco Barbetti intenzionato a rimuove il funzionario ormai vicino alla pensione.
Il fatto risale ai primi mesi dell'anno quando, con delibera di giunta (la n. 14/04) l'amministrazione aveva revocato l'incarico di responsabile del Servizio anagrafe a Mirto Carmani, impiegato comunale con esperienza pluridecennale, per affidarlo ad altro personale. Del caso si era occupata anche l'opposizione, che aveva proposto una interrogazione consiliare sul senso di una "strana" operazione, poco rispettosa dei diritti del Carmani e pericolosa sul piano del servizio pubblico.
Questi i fatti: il Carmani, già nel luglio 2003, aveva comunicato all'amministrazione comunale la sua legittima volontà di permanere in servizio oltre la data del suo pensionamento. La richiesta è stata (obbligatoriamente) accolta in base alla vigente normativa, questo "per il fatto che il Comune di Capoliveri non si trova in condizione di dissesto o deficit strutturale" come si legge anche in una nota in proposito del Comune. Il quale Comune, però, ha la facoltà di mettere mano alla sua organizzazione: detto fatto, il Carmani viene adibito ad altro incarico e al servizio unico Anagrafe, stato civile, elettorale, leva e Urp viene inserito un altro impiegato.
Così, dice la comunicazione del Comune a commento della recente sentenza assolutoria, "si consente la valorizzazione e lo sviluppo di una risorsa umana per la quale si prevede una maggiore previsione di durata nel rapporto subordinato di lavoro con l'ente oltre ad un contenimento della spesa pubblica. Infatti i Responsabili del servizio percepiscono un'indennità di posizione aggiuntiva allo stipendio per le mansioni svolte".
Non la pensa così la Cgil del Comprensoriale di Piombino e isola d'Elba, categoria della Funzione Pubblica, legale rappresentante pro tempore Anna Tempestini, che nell'aprile scorso avvia un ricorso per la repressione di una presunta condotta antisindacale appellandosi allo Statuto dei lavoratori e alla Legge 146/90, "poiché - sostiene - il Comune di Capoliveri avrebbe dovuto preventivamente informare il sindacato della delibera che avrebbe coinvolto il suo assistito".
Ed ecco il giorno del giudizio: il Comune, rappresentato e difeso dagli avvocati Michele Mariani e Francesca Gulli, chiede il rigetto del ricorso, sostenendo che, per il contenuto della delibera, l'adozione della stessa non necessitava di informazione preventiva, che la posizione individuale di Mirto Carmani non rivelasse elementi di illegittimità ma che, soprattutto, non vi erano gli estremi per definire antisindacale il comportamento del Comune.
Il 30 aprile scorso il tribunale del lavoro di Livorno ha emesso la sua sentenza dando ragione all'Amministrazione, sostenendo non esserci obbligo legale e contrattuale di informazione preventiva alle organizzazioni sindacali sulla materia oggetto della delibera comunale. Restano a questo punto due domande: cosa farà ora la Cgil e quanto sarà efficace il nuovo servizio unico comunale anche in vista delle vicine scadenze elettorali?
(M. B.)