Pioggia di denaro contro il rischio alluvioni
Ingente finanziamento da parte del Ministero dell'Ambiente a favore dell'isola d'Elba. Arriveranno infatti oltre 5 miliardi di vecchie lire per la bonifica di fossi e torrenti, così da non dover più affrontare, almeno si spera, situazioni drammatiche come quella che si verificò in occasione del nubifragio del settembre 2002Con un decreto ministeriale, il Ministero dell'Ambiente ha predisposto uno stanziamento di 2 milioni e 750 mila euro a favore della Comunità Montana dell' Elba e Capraia. Un finanziamento ingente dunque, che permetterà di effettuare le necessarie opere di bonifica dei fossi, in diversi comuni dell'isola.
In particolare, quasi un milione e mezzo di euro è stato destinato al ripristino dei bacini del Comune di Portoferaio, circa 800 mila euro verranno invece usati per quelli del Comune di Porto Azzurro ed il resto per i bacini del Comune di Marciana.
Grande la soddisfazione del Presidente dell'ente comprensoriale, Luca Simoni, che ha sottolineato come questi lavori saranno importanti non solo per la messa in sicurezza delle aree interessate ma soprattutto perché permetteranno di andare a modificare, in queste zone, il regime di non edificabilità imposto dalla regione, dopo l'alluvione del 4 settembre del 2002.
"Devo ringraziare i funzionari del Ministero dell'Ambiente - ha commentato Simoni - ma soprattutto il ministro, Altero Matteoli, per la costante attenzione che dimostra nei confronti delle esigenze della nostra isola".
Ricordiamo, prima di concludere, che il nubifragio del settembre 2002 causò non pochi danni all'isola d'Elba. Fu, certo, un evento atmosferico di portata notevole quanto poco frequente, forse anche eccezionale. Tuttavia in molti ebbero l'impressione che tra le cause dell'azione devastante dell'acqua vi fosse anche lo stato di incuria dei fossi.
Certo, la poco controllata (per usare un eufemismo) urbanizzazione che ha interessato l'Elba nei decenni passati ci ha messo del suo. Sono stati realizzati edifici e strutture in zone ad altissimo rischio idrogeologico, si è impermeabilizzato con il cemento non poco territorio, si è perfino trasformato in strade di accesso a spiagge fossi che dovevano avere tutt'altra funzione.
Non si può negare però che l'incuria che c'è stata in passato sulla manutenzione di questi canali naturali di deflusso dell'acqua piovana ha influito e non poco dato che si sono visti i torrenti che si erano formati trasportare veramente di tutto, gli oggetti e i detriti più disparati che, appena giunti ad un ponticello o ad una strettoia non hanno potuto far altro che formare un tappo e causare gli allagamenti che tutti ricordiamo.