Protestano gli agenti di custodia
Si fa calda la situazione nel carcere di Porto Azzurro. Gli agenti della polizia penitenziaria infatti lamentano da tempo turni massacranti a causa della carenza di organico, ma le loro richieste non trovano ascolto. Adesso scoppia la protesta e le guardie carcerarie scenderanno in piazza il 18 giugno..."Le scriventi organizzazioni sindacali, che rappresentano la totalità dei Poliziotti penitenziari della Casa di Reclusione di Porto Azzurro, con il presente documento informano che, dal 14 al 20 giugno attueranno uno stato di agitazione del personale, utilizzando come forma di protesta uno dei pochi strumenti a propria disposizione: la non fruizione della mensa di servizio".
Inizia così una nota diffusa dagli agenti di custodia della casa di reclusione di Porto Azzurro, doicumento che in effetti riporat in calce le firme di tutte le sigle sindacli rappresentea, dalle tradizionali Cgil, Cisl e Uil ai sindacati autonomi della categoria Sappe e Osapp.
Alla base della protesta ci sono le difficili condizioni di lavoro in cui gli agenti si trovano ad operare, legate "principalmente- scrivono - alla gravissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria che affligge il carcere elbano e impedisce ai lavoratori la regolare fruizione dei diritti previsti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro, obbligando il personale stesso a turni massacranti sotto i livelli minimi di sicurezza e senza essergli garantiti riposi settimanali o licenze".
E non è tutto. Gli agenti della casa penale portoazzurrina non si limiteranno infatti alla protesta, simbolica, di non usare la mensa, scenderanno anche in piazza il 18 giugno, a Portoferraio, alle 15, davanti alla sede della Vice Prefettura. Daranno vita, civilmente, ad una "manifestazione di protesta, nell'auspicio di poter anche incontrare il Prefetto, Governatore del territorio, al fine di rappresentargli meglio l'oggetto della protesta stessa".
La situazione nel carcere di Porto Azzurro dunque si sta facendo davvero insostenibile. Del resto da tempo si parla di gravi disagi da parte delle guardie carcerarie, si parla di una sorta di poco interesse rivolto al pur importante istututo elbano da parte delle autorità centrali, soprattutto riferito alla carenza di personale ed a una serie di tagli che sono stati effettuati che che hanno anche ridimensionato la valenza della casa penale come strumento di rieducazione.