Condono edilizio: la Consulta dice no
Senza le Regioni il governo non può disporre sanatorie sugli abusi edilizi. Si è espressa in questi termini, in sostanza, la Corte Costituzionale sul condono edilio ipotizzato dal governo e fortemente avversato dalla maggior parte delle Regioni italiane. In prima fila c'era proprio la Toscana, il cui presidente, Claudio Martini, ha espresso viva soddisfazione parlando di un condono di fatto cancellato"Accolgo con viva soddisfazione la sentenza della Consulta che sancisce un principio per noi fondamentale: senza le Regioni il governo non può disporre sanatorie sugli abusi edilizi. In questo modo vengono di fatto annullati gli effetti del condono e si rende necessaria una nuova normativa. E' proprio ciò che auspicavamo".
Così il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha commenta la sentenza della Corte Costituzionale sul condono edilizio. Ricordiamo che la Toscana era stata una delle Regioni a ricorrere alla Consulta contestando la legittimità del provvedimento voluto dal governo.
"Secondo quanto si è appreso - ha aggiunto Martini - la sentenza stabilisce che lo Stato deve limitarsi a fissare i principi del condono in una legge quadro, mentre spetta alle Regioni stabilire ciò che si può condonare e con quali sanzioni. In pratica questo fa sì che l'impianto dell'attuale condono, che era stato introdotto dal governo senza alcuna concertazione, viene smontato e che il governo debba ripartire da capo, con una legge da sottoporre al parlamento".
"Certo - evidenzia ancora Martini - non tutte le nostre richieste sono state accolte. Per esempio la sentenza stabilisce che, comunque, in linea di principio, il condono sia ammissibile. Ma la sostanza è per noi estremamente positiva: il condono viene di fatto cancellato. Si riparte da capo. E le Regioni, sul proprio territorio, potranno dire la loro".
Siddisfazione per la decisione della Consulta è stata espressa amche dal Wwf secondo il quale la sentenza "conferma che vanno rispettate le competenze delle Regioni nel campo dell'abusivismo, in termini di tipologie e volumetrie sanabili. Il Wwf ha sempre creduto nella fondatezza dell'azione promossa dalle Regioni, tanto da intervenire davanti alla Corte Costituzionale, a sostegno dei ricorsi da queste presentati".
"E' positivo intanto il fatto - commenta il vice presidente del Wwf Italia, Maurizio Santoloci - che il condono non sia passato in modo tombale questa sentenza della Consulta cambia la determinazione delle competenze Stato - Regioni: risolvere l'aspetto penale non comporta automaticamente la legittimazione in via amministrativa dell'opera edilizia abusiva, la cui competenza è demandata alle Regioni. In altre parola si può evitare la sanzione penale ma in via amministrativa resta possibile impedire il godimento dell'opera abusiva, e togliere dunque all'abusivo la possibilità di godere del bene illegittimamente costruito ai danni dell'ambiente e della collettivita".