E' un centro sinistra Doc
Chi dice che il centro sinistra elbano, nella recente consultazione elettorale amministrativa, ha riportato una vittoria effimera? La domanda (retorica) viene posta da Giuseppe Coluccia, esponente dell'ala riformista dei Ds, che in realtà risponde a Legambiente che all'Elba aveva parlato di liste di centro sinsitra non del tutto... all'insegna della genuinitàdi Giuseppe Coluccia
Leggo, con sorpresa che, per Legambiente, non c'è solo Goletta verde ad attestare la salubrità e cristallinità delle acque marine, certificandone la qualità con l'assegnazione delle vele blu, ma è arrivata sull'Elba, anche Goletta rossa, con il suo comandante, il compagno Umberto, che dopo aver testato la genuinità e veridicità delle liste e ammininistrazioni di centro sinistra da poco elette, affibbia il marchio di qualità "centro sinistra" a due sole amministrazioni, questa volta con le vele rosse, concludendo che il centrosinistra, quello "vero" (?) o Doc, all'Elba non ha vinto (le amministrazioni di Capoliveri, Campo e Marciana, così facendo, sono destinate a non esistere politicamente e quindi a non incidere nella vita elbana).
Questo stesso criterio esclusivo, era già stato applicato anche prima delle elezioni, verso le giunte di Campo e Marciana e durante la formazione delle liste (Marciana e Capoliveri). Faccio una domanda: che senso ha affermare questo e ridurre la portata del cambiamento che è intervenuta all'Elba con queste elezioni? Non è forse un'analisi che fa comodo al centrodestra, che ormai in agonia, spera in qualche boccata d'ossigeno, a parte qualche colpo di coda arrogante come quello ultimo sulla presidenza del Parco nazionale?
Lo scontro politico ed elettorale, in questi anni, è stato forte e combattuto: a Campo la lista di Galli si è scontrata con altre due liste di centro destra, una di An e Forza Italia e l'altra dell'Udc, che si proponevano in alternativa al centro sinistra. Il fatto che il centro destra si sia presentato diviso, ne ha reso evidente la crisi di credibilità e questo ha consentito al centro sinistra di raccogliere consensi e disponibilità in un ampio arco di forze e personalità locali, che riconoscevano, come positiva, l'azione di governo a Campo del centro sinistra.
A Capoliveri lo scontro c'è stato negli anni di opposizione e nella recente campagna elettorale, ed era contro la perpetuazione, sotto altre sembianze, del barbettismo e dell'egemonia arrogante di An, tanto più se sostenuta da un supporter come il ministro all'Ambiente Matteoli, e che ha portato una parte dell'elettorato e personalità capoliveresi a fare altre scelte, liberatorie di quella situazione, che se pur collocate nel centro moderato, hanno scelto di allearsi con la sinistra.
A Marciana l'alternativa di centro sinistra, al ritorno di un centro destra capeggiato da Luigi Vagaggini, è stata individuata dalla maggioranza dell'elettorato marcianese nella riconferma della lista Logi e non in quella di Mazzarri (i compagni di Marciana spero avranno di che riflettere su questa esperienza, pensando anche alle prossime elezioni di Marciana Marina).
Mi chiedo quindi perché disconoscere questo vero e proprio terremoto politico che ha scosso l'Elba in queste ultime elezioni: tanto più che il centro sinistra ha fatto ottimi risultati, sia alle provinciali, eleggendo direttamente dal territorio elbano un proprio candidato di sinistra, cosa mai successa in precedenza, ed alle Europee, dove la Lista unitaria dell'Ulivo ha raccolto il 30% circa dell'elettorato elbano e divenendo la prima forza politica elbana, con Forza Italia distanziata di tre punti.
È chiaro, ma è sempre stato così nelle dispute politiche locali, che nelle elezioni amministrative le aggregazioni e le alleanze che si sono prodotte nella formazione delle liste sono maturate come reazione alle esperienze negative fatte in questi anni dal centrodestra all'Elba, dalla questione della correttezza e legittimità amministrativa alle mancate soluzioni di governo ai problemi del territorio.
Ma non meno hanno pesato i metodi arroganti di governo, basati sulla non partecipazione e sull'esclusione delle minoranze e dei cittadini, sulle discriminazioni politiche, sul favoritismo personale e sul conflitto ed isolazionismo istituzionale. Da queste delusioni, sono maturate le dissociazioni di una parte dell'elettorato moderato, che aveva creduto alle promesse fatte del centro destra e da qui, sono avvenuti gli spostamenti di schieramento e collocazione politica, di personalità e di elettorato, che hanno portato alla costituzione e poi alla vittoria di queste liste basate su alleanze della sinistra con altre forze di centro e moderate.
Chi non riesce a vedere l'identità politica di queste, per certi versi, nuove aggregazioni politiche di centrosinistra è perché ha una visione parziale ed esclusiva delle forze e dei progetti in campo, come se il centro sinistra fosse una formula definita dalla presenza solo di alcune forze e visioni che ne garantirebbero l'autenticità, in poche parole di quelle che si richiamano alla cosiddetta sinistra antagonista o radicale.
Il centro sinistra che ha vinto all'Elba, al contrario, è un insieme politico, in termini di alleanza e di progetto, composito, capace di rappresentare un insieme di interessi economici, professionali, etici e culturali, di gruppi sociali differenziati ma accomunati da uno spirito pubblico e partecipativo che guarda al bene comune e all'interesse generale dell'isola, sia nei contenuti che nei modi di amministrare.
Introdurre delle distinzioni del tipo proposto da Legambiente, escludendo forze e volontà positive, non solo indebolisce politicamente il centro sinistra, favorendo rivincite ed ostruzionismi politici del centro destra, ma rischia di comprometterne la capacità realizzativa e quei cambiamenti che tutti riteniamo necessari all'Elba.
Il problema mi sembra invece proprio quello che, partendo da questa nuova realtà politica, dalla scesa in campo e dalla manifestazione di volontà nuove ed in modi nuovi (movimenti, comitati associazioni, comitati delle liste, singole persone, ecc.), necessita dare vita a nuove forme di soggettività politica che i partiti tradizionali e le alleanze di vecchio tipo, ormai non riescono più a dare.
Le forme di partecipazione e condivisione possono essere quelle già sperimentate: forum, convenzioni, assemblee, ecc. che mantengano vivo ed attivo questo canale di comunicazione tra chi esercita responsabilità di governo e i cittadini (governanti e governati). Nella sfera politica, la novità sta nel fatto che si sono delineate all'interno del centro sinistra elbano, due aree importanti e complementari. Un'area è riformista e raccoglie circa i due terzi del centro sinistra con caratteristiche di governo ed istituzionale. L'altra area è più radicale, e raporesenta l'altro terzo, con caratteristiche e sensibilità di tipo etico sociale e movimentista.
La proposta politica all'Elba, per un centro sinistra forte e duraturo, deve guardare a tenere insieme queste due aree, non a contrapporle o dividerle, riconoscendone pari dignità e legittimità ed a produrre una sintesi unitaria in termini di programma e di metodi di governo. Non il fine giustifica i mezzi, ma i mezzi nobilitano il fine; ed i mezzi sono il confronto democratico e la proposta di governo.Tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare, recita un vecchio proverbio, ma è appunto questa la sfida che attende tutti coloro che guardano con fiducia e speranza a questa nuova fase politica della vita elbana.