Pomonte scatena la guerra dei sassi
Sassi di Pomonte, seconda puntata. Una settimana fa davamo voce alla denuncia di Legambiente secondo la quale qualcuno trafugava le grandi ghiaie della spiaggia di Pomonte. Si diceva che forse il traffico veniva fatto da tedeschi e da capoliveresi. Ora il Comune di capoliveri interviene, offeso dalle parole di Legambiente che, da parte sua, rispedisce al mittente le accuse"Sulla stampa è apparsa una denuncia di Legambiente sul furto sistematico dei sassi di granito della spiaggia di Pomonte. Non ci è piaciuto però il riferimento agli idiomi dei presunti colpevoli che parlavano la lingua tedesca e, ancor più grave, il noto dialetto capoliverese".
Così il Comune di Capoliveri riferendosi alla vicenda di cui parlavamo nel nostro precedente numero e riguardante uno strano traffico di grandi ghiaie sottratte dalla spiaggia di Pomonte. Gli amministratori capoliveresi condannano quanto avviene ma come comunità capoliverese si dicono profondamente offesi dall'essere additati alla pubblica opinione come autori del furto.
"L'asportazione di materiale dalle spiagge è reato - scrivono - e, come tale, perseguibile a norma di Legge. Chi ha potuto udire la lingua parlata da coloro che sottraevano i sassi, era abbastanza vicino, quindi avrebbe potuto allertare le forze dell'ordine che, anche tramite la targa dei veicoli che venivano caricati, avrebbero potuto procedere all'identificazione e alla denuncia dei colpevoli".
"Un tale comportamento - concludono - avrebbe prodotto molteplici risultati: impedire la sottrazione dei sassi, assicurare i colpevoli alla Giustizia, inibire l'illecito per il futuro ed evitare di offendere tutti quei cittadini che vivono nel rispetto della Legge e che, normalmente, quando hanno bisogno di materiale, sono soliti acquistarlo".
Legambiente, direttamente chiamata in causa dal Comune non ha tardato a rispondere, esprimendo sorpresa per le affermazioni fatte dagli amministratori capoliveresi. "Forse la lontananza tra Capoliveri e Pomonte - scrive Legambiente con mal celata ironia - e la scarsa conoscenza del territorio isolano fanno scrivere ai nuovi amministratori del Comune ex minerario, ed oggi molto edilizio, cose che sarebbe bene avessero verificato prima".
Secondo gli ambientalisti infatti, coloro "che vivono accanto alla spiaggia di Pomonte dove avvengono i furti di sassi, che è soprattutto quella al di là del ponte nel Comune di Campo nell'Elba, sono molto anziani ma, proprio per questo, sanno ben riconoscere la parlata capoliverese. Inoltre nessuno vuole offendere tutti i capoliveresi riferendo una cosa che pare vera ed appurata, vogliamo solo denunciare quei capoliveresi, e tutti gli altri, tedeschi compresi, che vanno a caricare gratuitamente granito in casa d'altri e saccheggiano le spiagge d'altri".
Per questi anziani signori di Pomonte, inoltre, secondo Legambiente sarebbe stato "ben difficile allertare subito le forze dell'ordine, magari in piena notte, visto che le stazioni dei Carabinieri più vicine sono a Marina di Campo ed a Marciana Marina ed i vigili urbani sono a Marciana. Si capirà che è difficile che un vecchio signore di ottant'anni possa pensare di trascrivere numeri di targa o scattare foto, magari digitali".
"Non volevamo certo offendere - conclude Legambiente - l'intera comunità capoliverese e, sinceramente, questa ipotesi del Comune di Capoliveri ci pare una strampalata, demagogica e poco degna da quel nuovo modo di far politica che è stato sbandierato nella recente campagna elettorale".
"Esiste però - conclude il Cigno Verde - un problema che la nuova giunta di Capoliveri non può eludere: dove vanno a finire i bei sassi di granito di Pomonte e di altre spiagge dell'Elba occidentale? Non andranno mica a rimpinguare ed abbellire soprattutto quei lavori abusivi per i quali Capoliveri ha un triste record? Speriamo che finalmente il Comune di Capoliveri intervenga, anche dando finalmente corso ad ordinanze di demolizione mai attuate dalle amministrazioni precedenti, per dare davvero il segno di un cambiamento che non sia solo a parole".