Elba Felix: ok, ma con coerenza
Gli amministratori comunali di Capoliveri commentano l'iniziativa della Banca dell'Elba di promuovere un progetto teso a migliorare l'immagine dell'industria turistica elbana. O meglio, commentano l'atteggiamento del suo presidente, Luca Bartolini, che adesso propone l'istituto di credito come soggetto attorno al quale devono catalizzarsi tutte le forze politiche e sociali, ma che in campagna elettorale, qualche mese fa, era schierato politicamente con molta chiarezza..."Abbiamo appreso che la Banca dell'Elba si è fatta promotrice del progetto Elba Felix, teso a promuovere una nuova immagine turistica dell'Isola d'Elba. Il Presidente dell'istituto di credito, Luca Bartolini, nell'illustrare il progetto, ha parlato della Banca dell'Elba come di un soggetto attorno al quale riunire tutte le forze politiche e sociali, le menti, le esperienze..."
I puntini di sospensione con cui la frase sopra si conclude lasciano intendere un seguito e soprattutto un "però". Ed infatto il seguito c'è, così come non mancano dubbi e perplessità nella nota del gruppo Liberi, di Capoliveri, di recente vottorioso alle elezioni amministrative, che inquesto modo si apre.
Per farla breve gli amministratori capoliveresi di centro sinistra (o quasi) si dicono d'accordo con il concetto espresso da Bartolini, un po' meno sulla sua reale volontà di coinvolgere tutti nel progetto.
"La Banca di Credito Cooperativo - scrobvono infatti i membri di Liberi - è sorta sul territorio con l'aiuto di tutti gli elbani, indipendentemente dalle idee politiche o dall'estrazione sociale. I capoliveresi, in particolare, hanno risposto con generosità all'appello dei soci promotori, tanto da meritarsi l'apertura immediata di una sede".
"E' apparso quindi molto strano, - aggiungonoi venendo al dunque - e non è piaciuto a molti capoliveresi, l'atteggiamento assunto dal Presidente di tale Banca durante le ultime consultazioni elettorali, quando, con tanto di distintivo, ha assunto il ruolo di rappresentante di lista".
"Da privato cittadino - conclude la nota - ognuno può fare ciò che vuole e crede, ma tale libertà ha un prezzo e, quando uno vuole esercitarla, deve abbandonare eventuali cariche ricoperte a favore di chi è disposto ad assumerle osservando tutte le regole, anche quelle non scritte negli statuti, che tale carica impone".