Quel grande porto turistico a San Giovanni
Dopo aver presentato già da tempo le sue osservazioni al progetto della Teseco per la costruzione di un porto turistico a San Giovanni, Legambiente fa adesso la stessa cosa con gli altri tre progetti per la stessa opera proposti di recente da Esaom, Sales e dalla Cooperativa Marina di San Giovanni...Dopo le dure critiche al progetto Teseco, Il circolo di Legambiente Arcipelago Toscano ha presentato le osservazioni agli altri tre progetti di Porto Turistico a San Giovanni presentati da Esaom, Sales e Marina di San Giovanni.
Pur riconoscendo differenze notevoli di impatto ambientale, l'Associazione del Cigno Verde mette in evidenza diversi problemi per i tre progetti:
progetto SALES:
non tiene conto dei requisiti richiesti dal DM 14/4/1998 che regola l'applicazione del DPR 509/1997;
prevede una viabilità con un incrocio a raso sulla provinciale di notevole impatto ambientale;
prevede per i parcheggi l'utilizzo di un'area comunale che sarebbe più opportuno destinare a parcheggi e servizi per l'abitato di San Giovanni e per l'accesso a Portoferraio dal mare;
prevede il banchinamento della spiaggia di San Giovanni che non è compatibile con la presenza dei fossi e con la pericolosità idraulica elevata e il rischio di esondazione della zona;
crea un forte impatto visivo da terra e dal mare (peraltro non idoneamente documentato) assolutamente intollerabile;
la documentazione relativa alla possibilità di utilizzo dei materiali derivanti dai dragaggi è inconsistente.
manca una documentazione aggiornata dello stato dei luoghi per quanto riguarda la batimetria attuale.
Il progetto ESAOM-CESA:
prevede una viabilità con un incrocio a raso sulla provinciale di notevole impatto ambientale;
prevede per i parcheggi l'utilizzo di un'area comunale che sarebbe più opportuno destinare a parcheggi e servizi per l'abitato di San Giovanni e per l'accesso a Portoferraio dal mare;
prevede il banchinamento della spiaggia di San Giovanni e la costruzione di strane isole artificiali che non sono compatibili con la presenza dei fossi e con la pericolosità idraulica elevata e il rischio di esondazione della zona;
la documentazione relativa alla possibilità di utilizzo dei materiali derivanti dai dragaggi è inconsistente.
Il progetto proposto, con la costruzione di isole e penisole artificiali collegate tra loro, costituirebbe un completo snaturamente dei luoghi, del panorama, della linea di costa e del fondale marino
manca una documentazione aggiornata dello stato dei luoghi per quanto riguarda la batimetria attuale.
Il progetto MARINA DI SAN GIOVANNI:
pur prevedendo strutture con minore impatto sull'ambiente marino, prevede una estensione spaziale a mare non compatibile con le prescrizioni comunali
crea un impatto visivo da terra e dal mare non idoneamente documentato;
prevede per i parcheggi l'utilizzo di un'area comunale che sarebbe più opportuno destinare a parcheggi e servizi per l'abitato di San Giovanni e per l'accesso a Portoferraio dal mare;
non prevede il trasporto solido del fosso del Condotto dalla cava di Colle Reciso che provocherà l'insabbiamento del porto e la necessità di dragaggio;
manca una documentazione aggiornata dello stato dei luoghi per quanto riguarda la batimetria attuale.
prevede uno scalo di alaggio, che per un approdo turistico è destinato solamente alla sicurezza delle imbarcazioni, all'esterno dell'area del bacino protetto distante oltre ottocento metri dalle imbarcazioni che in caso di necessità ne dovrebbero usufruire.
"Per questo - dice Gian Lorenzo Anselmi, Presidente di LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano - invitiamo tutti gli Enti interessati a respingere tutti i progetti presentati ed il Comune di Portoferraio a rendersi protagonista di un progetto generale e condiviso per realizzazione di strutture portuali e per il diporto che, nel rispetto del Piano Regionale, assicurino il minore impatto ambientale e paesaggistico"