L'autobus sprecato
Si tratta di un piccolo gioiello di proprietà del Parco Nazionale Arcipelago Toscana, un bus a propulsione elettrica che è stato usato poco e che adesso è parcheggiato a predere polvere ed arrugginire. Il Parco lo aveva concesso in uso al Comune di Marciana Marina che, dopo un po', gli ha preferito un ingobrante ed inquinante mezzo a gasolio...Nel 2001 il Ministero dell'Ambiente assegnò alcuni pulmini elettrici al Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano con la finalità di valorizzare i veicoli a basso impatto ambientale nelle aree protette. I bus Iveco Pollicino a trazione elettrica, che erano precedentemente destinati al Parco delle Cinque Terre (tanto che sono stati immatricolati a La Spezia), sono stati destinati ai Comuni di Marciana Marina, Capoliveri e Rio Marina.
Il primo bus elettrico è stato consegnato al Comune di Marciana Marina nell'aprile 2002, poco prima delle elezioni comunali, e per due estati ha trasportato, con notevole gradimento, numerosissimi passeggeri sul lungomare e all'interno del paese. Il bus è scomparso dalle strade quest'estate, sostituito da un ben più grosso, ingombrante, rumoroso e inquinante bus alimentato a gasolio.
Il cambio non è piaciuto molto, soprattutto ai frequentatori più affezionati di Marciana Marina che si sono chiesti che fine abbia fatto il silenzioso, agile e non inquinante bus del Parco. Sì, perché il bus elettrico è ancora del Parco Nazionale che lo ha catalogato tra i propri beni e lo ha solo concesso in comodato di uso gratuito al Comune di Marciana Marina che, in cambio, si è impegnato a "provvedere a tutti i costi di gestione" ed a "custodire e conservare il bene con il criterio privatistico della diligenza del buon padre di famiglia".
Ma il Comune si è mostrato un pessimo "padre di famiglia" perché oggi il bus giace inutilizzato e coperto dalla polvere nel piazzale davanti al deposito comunale dei rifiuti ingombranti. Un assessore da noi interpellato ha detto che il bus è stato abbandonato perché non si trovano pezzi di ricambio e la manutenzione è troppo costosa.
Eppure, al momento della presa in carico del bus elettrico, il Comune sottoscriveva impegni molto precisi: "tutti gli interventi che si riterranno necessari restano a carico dell'Amministrazione comodataria (lo stesso Comune ndr), così come la responsabilità in ordine alla legittimità degli atti posti in essere dalla stessa nel contesto della gestione e dell'uso del mezzo".
Ma il bus elettricio è stato abbandonato e si è preferito un nuovo bus tradizionale a gasolio invece di rimettere in sesto un mezzo di trasporto ecologico che nel 2001 era valutato 102 milioni di lire (52.678,60 euro). Inoltre, lasciare il bus elettrico fermo in mezzo alla polvere non potrà che provocare nuovi guasti e nuova necessità di manutenzione, si pensi solo che il Direttivo del Parco Nazionale decise di non usare un bus elettrico a Pianosa perché la polvere delle strade lo avrebbe bloccato dopo pochi giorni.
Ci chiediamo quanto ancora quel bus rimarrà abbandonato e cosa intenda fare il Parco Nazionale per tutelare una sua proprietà, un mezzo costoso ed utile che il parco ha ricevuto dal Ministero dell'Ambiente e che ha ceduto in uso gratuito al Comune, non certo per lasciarlo fermo in un piazzale polveroso.
Legambiente Arcipelago Toscano