Agli americani piace la cucina elbana
Sembra che la buona tavola elbana possa incontrare i gusti dei cittadini d'oltre oceano. Questo almeno secondo rilevazioni fatte dalla Comunitā Montana dell'Elba e Capraia in occasione della fiera Cibus, tenutasi a Parma alcuni mesi fa. Lo stesso ente si appresterebbe a coordinare l'offerta di uno specifico marchio del gusto elbanoI prodotti elbani soddisferebbero i gusti dei consumatori americani. Questo sarebbe emerso da uno studio effettuato dagli analisti dell'Euroamerica Export Corporation, azienda, con sede a New York, che si occupa di relazioni commerciali tra Europa e Stati Uniti e Brasile.
Un interesse, quello per il Made in Elba, nato nel corso della fiera Cibus, uno dei principali appuntamenti gastronomici italiani che si č svolto a Parma tra il 6 ed il 10 maggio scorso ed al quale la Comunitā Montana ha partecipato nel quadro di appuntamenti finalizzati alla promozione del territorio.
"Un risultato - ha commentato l' assessore al turismo Davide Luperini - che finalizza gli sforzi fatti dall' intercomunale per la promozione dell' isola dell' Elba non solo dal punto di vista balneare e che potrebbe comportare per l'imprenditoria elbana l'espansione oltre oceano".
Ad attrarre l'attenzione dell'Euroamerica Export Corporation sullo spazio espositivo, messo a disposizione dell'ente comprensoriale dalla regione Toscana, sarebbe stato un percorso visivo costituito da pannelli progettati allo scopo dall'ufficio tecnico della Comunitā Montana e coordinati con originali contenitori, offerti alle aziende per esporre i prodotti elbani sotto un unico marchio, "L'Elba coordinata dalla Comunitā Montana dell'Elba e Capraia".
Oltre ai prodotti tipici della nostra tradizione, quali la schiaccia briaca e l'aleatico, un enorme successo era stato riscosso da Alvaro Claudi con il suo polpo all'elbana. Da qui l'invito a partecipare a spese dell'azienda americana all'Hotel, Motel and Restaurant Show, salone espositivo che si svolgerā a New York dal 14 al 16 novembre 2004 ed al quale parteciperanno i responsabili delle principali 100 grandi catene di distribuzione degli Stati Uniti e del Brasile, e migliaia di Compratori, Grossisti ed Importatori d'oltre oceano.
"In questi giorni l'ente comprensoriale - ricorda l'architetto Mario Ferrari responsabile dell'ufficio di piano - sta predisponendo le procedure che serviranno per coinvolgere, nella realizzazione di un progetto finalizzato all'esportazione, le aziende locali che vorranno aderirvi".