Questo 11 settembre in nero
La Toscana, la nostra provincia, l'Elba... Siamo tutti un po' in lutto in questi giorni, soprattutto in questo terzo anniversario del tragico giorno in cui New York fu attaccata al cuore e tutto cominciò. Interventi ufficiali e non ricordano le vittime dell'11 settembre, i bambini dell'Ossezia, l'Iraq con i suoi morti ed i suoi sequestrati...Un sit in a Portoferraio ed una raccolta di firme per chiedere la liberazione delle due volontarie italiane rapite in Iraq, interventi ufficiali e non in ricordo della tragedia dell'undici settembre 2001, quando crollarono le Torri Gemelle e a New Yor come nel mondo inizò una tragica stagione che sembra destinata a non finire tanto presto.
Ma ci sono anche, altra faccia della stessa medaglia, il dolore e lo sconcerto per la strage, soprattutto di bambini, che si è consumata in Ossezia, in quella già forse fatiscente scuola di Beslan dove forse come denominatore comune c'erano non poca povertà e una diffusa disperazione.
Ogni commento è superfluo, si può solo dire che nel mondo, in questi anni governa soprattutto il male, l'egoismo e la smania di potere e di sopraffazione. Ci limitiamo quindi alla cronaca riferendo che la Regione Toscana con il vice presidente del Consiglio regionale, Leopoldo Provenzali, e il consigliere Franco Banchi, ha reso visita oggi al consolato americano per ricordare il terzo anniversario dell'11 settembre.
"E' solo con il ricorso al dialogo fra le diverse comunità - ha detto Provenzali - e alla condanna unanime contro ogni terrorismo che si possono costruire le fondamenta per una società in cui non si debba assistere ogni giorno a nuovi e più crudeli spargimenti di sangue".
Ma, come dicevamo, è di stretta attualità anche quanto è avvenuto nel Caucaso, altra faccia della medaglia rappresentata da questo scontro frontale tra due modi troppo diversi di intendere la vita, tra una disperazione che giunge, purtroppo, alla follia terroristica da una parte, e le nostre sicurezze, o presunte tali, dall'altra.
Cordoglio per le vittime dell'atroce azione terroristica in Ossezia è stato espresso dal presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, e dal presidente del Consiglio provinciale, Franco Franchini.
"Certi di interpretare - scrivono - i sentimenti di sgomento, suscitati in tutta la comunità del territorio provinciale, da un atto tanto più atroce in quanto perpetrato nei confronti di bambini inermi e dei loro familiari, espriamo solidarietà alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo russo, condannando con forza la barbara azione terroristica e rimarcando che nessuna causa politica può giustificare simili atrocità".
Anche la giunta comunale di Rio nell'Elba ha espresso "la propria partecipazione all'immenso dolore delle famiglie e della città di Beslan, che piange 394 morti e 160 dispersi, in gran parte bambini. A nome della comunità Riese - continua la nota dfel Comune elbano - esprimiamo la necessità di fermare la strategia ignobile degli attentati terrostici, soprattutto contro bambini indifesi che non possono in nessun caso diventare ostaggi o vittime per scopi politici".
"Aderiamo - concludono - all'appello dell'Unicef perchè i luoghi dove i bambibi studiano e giocano debbano diventare zone inviolabili, vere zone di pace sempre. Ci uniamo all'appello che viene dalle associazioni democratiche, affinchè si riapra uno spazio di dialogo in ogni luogo dove c'è un conflitto o una guerra. La spirale del terrorismo e della violenza si può fermare solo ricercando nuove strade di dialogo, opposte a a quelle della rappresaglia e della guerra. Il dialogo e la cooperazione internazionali sono le vere armi per la lotta al terrorismo che è alimentato là dove intere popolazioni muiono di fame e vengono calpestati i più elementari diritti umani".