Via le petroliere dall'Arcipelago
Per allontanare le petroliere torniamo al decreto Bordon. E' il concetto, molto chiaro, che esprime in questo suo intervento Legambiente Arcipelago Toscano ricordando che non ha avuto seguito un decreto dell'allora ministro dell'Ambiente Willer Bordon, nel quale si preparava l'estensione a tutte le aree marine protette, e quindi anche all'Arcipelago Toscano, delle misure di salvaguardia dal traffico petrolifero adottate per la laguna di VeneziaAbbiamo letto con piacere la proposta del responsabile Trasporti dei Ds per la Val di Cornia e l'Elba che, prendendo spunto dalle dichiarazioni del senatore Bosi e dall'esercitazione anti inquinamento tenutasi il 12 settembre nel Canale di Piombino, chiede che le rotte delle petroliere vengano allontanate dall'Arcipelago Toscano, facendole passare molto a nord dell'isola.
Il signor Contrani invita anche Comuni, categorie economiche e associazioni ambientaliste a promuovere un ordine del giorno in tal senso. Proposta giusta, condivisibile e per la quale egambiente si mette a disposizione, ma un po' tardiva.
E' infatti da molti anni, ed in particolare dopo l'affondamento dell'Haven, dell'Erica e della Prestige, che Legambiente, a livello nazionale e locale, ed anche con una petizione sottoscritta da decine di migliaia di persone ed inviata al Commissario Europeo responsabile, pone il problema del traffico petrolifero nel bacino del Mediterraneo.
Anche grazie a queste battaglie, che hanno visto troppo spesso le forze politiche italiane defilate e disinteressate, qualche risultato si è ottenuto, come la messa al bando delle carrette del mare più scandalose e il graduale pensionamento delle petroliere monoscafo.
Per quanto riguarda l'Arcipelago Toscano sembrava che, con un decreto dell'allora ministro dell'Ambiente Willer Bordon, le misure di salvaguardia dal traffico petrolifero adottate per la laguna di Venezia sarebbero state estese successivamente anche a tutte le aree marine protette, e quindi anche all'Arcipelago Toscano che ospita un Parco Nazionale che protegge la più vasta area protetta a mare del Mediterraneo.
Di quel decreto si è perso traccia: il governo Berlusconi lo ha fatto sparire e l'opposizione sembra abbia altro a cui pensare. Eppure il provvedimento era stato accolto anche dalle compagnie di navigazione e petrolifere. Intanto gli "incidenti", gli sversamenti abusivi, il lavaggio illegale delle cisterne continuano e minacciano l'Arcipelago Toscano e la sua economia turistica.
Le costose e scenografiche esercitazioni di questi giorni sono forse necessarie, ma la prevenzione sarebbe più efficace solo mettendo veramente in atto le leggi e le normative europee che già ci sono, aumentando e modernizzando i controlli sul traffico, spostando risorse sulla prevenzione e la repressione e soprattutto tirando fuori dal cassetto le norme di salvaguardia previste da Bordon per le aree marine protette e che nessuno ha più portato avanti.
Non c'è quindi da inventarsi nulla di nuovo, bisogna solo agire e farlo presto.
Leambiente è disponibile a qualsiasi petizione e proposta unitaria, purchè sia finalmente cosa seria e concreta.
Legambiente Arcipelago Toscano