Peria tra l'incudine e il martello
Elba 2000, movimento autonomista, interviene per commentare un tema delicato e molto sentito a Portoferraio: la richiesta di prima casa. Come molti sapranno il Regolamento urbanistico varato dalla precedente amministrazione è oggetto delle attenzioni della magistratura (per usare un eufemismo) e questo lo rende inutilizzabile. Il sindaco attuale, d'altra parte, deve fare i conti con la necessità di invertire la passata rotta cementificatoria ma, al tempo stesso, rispondere alle istanze dei cittadini...Qualche giorno fa nel corso dell'incontro organizzato dal comitato "L'isola e
la città", il sindaco Di Portoferraio Roberto Peria ha parlato per circa 20 minuti della situazione drammatica in cui la passata amministrazione gli ha lasciato il comune. Ha evitato, però, di parlare dell'unica cosa che aveva spinto la gente ad intasare la saletta del libraio, cioè della questione prima casa.
Poi, in risposta ad una domanda sull'azzeramento dell'attuale Regolamento Urbanistico e le conseguenti difficoltà ad avere le concessioni a edificare, ha detto: come sindaco, ho il diritto di dotarmi di un nuovo Regolamento Urbanistico, che è lo strumento attraverso il quale il sindaco applica il Piano Strutturale. Ogni sindaco ha il diritto ad avere il suo. A maggior ragione io che mi trovo questo regolamento sospettato di illegittimità.
Per quanto riguarda l'emergenza casa, ci doteremo di un piano ponte che ci permetterà di dare una risposta positiva all'emergenze urbanistiche e cioè: prima casa, ampliamenti e adeguamento delle strutture turistico ricettive. Da domani, la commissione edilizia si mette al lavoro per analizzare tutte le osservazioni fatte dalla popolazione sul Regolamento, per vedere se sono state recepite correttamente. Per avere un nuovo Regolamento, calcolo che ci
vorrà almeno un anno e mezzo.
Domanda dal pubblico: perché per coloro la cui richiesta di licenza ha completato l'iter secondo il presente regolamento urbanistico, che è da ritenersi a tutti gli effetti in vigore, non vengono firmate le concessioni? Risposta: le concessioni non le firmo io ma i funzionari. Io difendo i miei uffici perché so che lavorano bene.
Pubblico: lavorano bene ma si rifiutano di firmare. Noi vogliamo sapere cosa fare.
Sindaco: ripeto, il mio compito, come sindaco, è di dotarmi di un Regolamento Urbanistico che corrisponda alla mia idea di gestione del territorio e che interpreti in modo legittimo le indicazioni del Piano Strutturale, che dovrà comunque essere rivisto perché dovrà armonizzarsi al Piano del Parco e al piano strutturale unico che la Regione sollecita.
Nostre perplessità.
- L'iter per il "Piano Ponte" non poteva iniziare subito con l'eliminazione delle norme palesemente illegittime portandole in consiglio comunale? Cioè, preparare una "variante"che non potrebbe così facilmente essere coinvolta dall'annullamento del regolamento, qualora - come dice il Sindaco - il Tar lo decretasse, perché sostanzialmente si tratterebbe di una variante priva di elementi di illegittimità? Ma il Tar, a giudizio di molit, difficilmente
annullerà l 'attuale regolamento.
- La Commissione Urbanistica che controlla il lavoro fatto da una precedente commissione sulle osservazioni fatte dai cittadini al Regolamento Urbanistico, avrebbe senso se si intendesse legittimare il Regolamento vigente, non annullarlo. Quindi, questo percorso contrasta paleemente con la dichiarata volontà dell'amministrazion, fa perdere molto tempo ed è di dubbia legittimità.
E ancora: siamo proprio sicuri che i dirigenti che si rifiutano di firmare una concessione edilizia il cui iter è stato completato nel rispetto delle norme del regolamento vigente, non rischino di commettere un abuso? Siamo sicuri che l'Amministrazione non abbia poteri di intervento su questo punto?
Anche se, come dice il sindaco, non dobbiamo dimenticarci di essere di fronte ad una vicenda eccezionale, è altrettanto vero che i principi giuridici non dovrebbero essere intaccati da situazioni eccezionali. Le situazioni eccezionali producono, a volte, leggi speciali. Ma una legge (o regolamento) giusta o sbagliata che sia, si applica fin quando poi, seguendo l'iter previsto, non si ritenga di modificarla o annullarla. Un'ultima cosa: il Sindaco, a contatto con il drammatico problema di chi non ha casa, sembra avere capito e ne ha parlato con il tono giusto.
Si ha un po' avuto l'impressione che si sforzi di mediare tra le esigenze della popolazione e le imposizioni che riceve da istituzioni e forze politiche con le quali deve fare i conti: la Regione, la Provincia, il Parco che spingono, per ragioni diverse, ad un piano di programmazione urbanistica unico e i partiti politici e i movimenti di difesa ambientale che spingono, loro, verso un cambiamento di rotta radicale nella gestione del territorio
che tenga conto, soprattutto,della difesa ambientale.
Elba 2000