Le isole dei segreti
Legambiente non molla e intende andare fino in fondo sulla vicenda dei presunti permessi facili dati a Vip per loro gite balneari nelle proibite acque di alcune isole protette dell'Arcipelago Toscano. Fu il Parco Nazionale a dare i permessi ma adesso non vuole rivelare i nomi di coloro che furono autorizzati appellandosi alla tutela della privacy. Il Cigno quindi si rivolge al Difensore civico della Toscana...Durante l'estate appena conclusa, Legambiente Arcipelago Toscano ha ricevuto numerose segnalazioni di imbarcazioni "Vip" in aree marine 1 dell'Arcipelago Toscano, quelle cioè dove è proibito accedere se non per motivi di carattere scientifico, zone di particolare pregio e delicatezza nelle quali il decreto del presidente della Repubblica che ha istituito il Parco Nazionale dispone il divieto di qualsiasi attività che possa determinare l'alterazione degli ecosistemi, compresa la balneazione.
"Divieti - sottolinea Legambiente - che sono fatti rigorosamente rispettare ai comuni mortali, ma non evidentemente a parlamentari, ministri, personaggi famosi, potenti e alti funzionari o agli amici degli amici che famosi o potenti aspirano a diventare sfoggiando dubbi privilegi".
Durante l'estate infatti si è spesso parlato di personaggi illustri che avrebbero navigato o fatto il bagno nelle proibite acque di Montecristo, Pianosa e Giannutri. Particolarmente frequentata e ambita dai Vip sembra essere la vietatissima Montecristo, isola sulla quale la Guardia Forestale permette l'accesso di sole 1.000 persone all'anno e dove è assolutamente proibita la balneazione.
"Messi in allarme da segnalazioni e notizie di stampa - aggiungono i responsabili elbani di Legambiente - abbiamo chiesto al commissario del Parco di poter consultare le autorizzazioni rilasciate dall'Ente per gli accessi alle zone di riserva integrale (zona 1) delle isole toscane. Il 22 settembre il commissario Barbetti (An) ha risposto alla nostra richiesta fornendo solo i dati numerici delle concessioni per gli accessi alle aree marine interdette che parlano di 11 accessi per Gorgonia, 6 per Capraia, 41 per Pianosa, 13 per Montecristo e 10 per Giannutri (attività scientifiche e cinematografiche). Vi sarebbero statio poi altri accessi per progetti di fattibilità ed attività promozionale (1 per Gorgonia, 1 per Capraia, 21 per Pianosa, 29 per Montecristo, 1 per Giannutri).
Il commissario però si sarebbe rifiutato di dare a Legambiente la cosa più interessante, overo i nominativi di chi avrebbe compiuto questa imponente massa (135 autorizzazioni) di attività scientifiche, cinematografiche e promozionali delle quali nell'Arcipelago Toscano non si hanno che scarsissime notizie. Il no è stato motivato dalle norme di tutela della privacy.
"Un bell'esempio - commenta Legambiente - dell'applicazione dei criteri della trasparenza e pubblicità che invece, ai sensi della legge 241/90, devono ispirare l'azione della pubblica amministrazione. Il rifiuto di fornire nominativi e dati da parte del Parco rafforza il sospetto che, con un'interpretazione pretestuosa della legge sulla privacy, l'Ente intenda nascondere favoritismi per i potenti di turno. Altrimenti perché si dovrebbero celare i nomi di presunti scienziati e cineasti ed addirittura dei realizzatori di progetti di fattibilità ed attività promozionali (si presume per il Parco...) che certamente non si fanno e si autorizzano per stenderci sopra un bel velo di segretezza?"
"Oppure il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano - proseguono gli ambientalisti - considera un proprio compito scientifico e promozionale anche favorire i privilegi di qualche Vip e tutelare questo malcostume tipicamente italico nascondendolo dietro il paravento fin troppo trasparente della ricerca scientifica e delle attività promozionali? O, forse, il Commissario Barbetti ritiene che alcune categorie di cittadini non sono tenute a rispettare le norme di protezione ambientale che dovrebbero valere soprattutto in un isola come Montecristo che proprio per la rigida tutela a cui è sottoposta ha avuto il Diploma Europeo delle Aree Protette?"
"La legge 675/96, a garanzia della privacy, - ricorda il Cigno Verde - prevede che l'accesso agli atti può essere negato solo per i documenti relativi ai dati sensibili della persona (vita privata, riservatezza sullo stato di salute, fede religiosa, difesa della dignità umana). Non pare probabile che persone che accedono in zone dove l'unica attività consentita è quella di ricerca o di servizio, svolgano attività in cui vengono coinvolti dati sensibili. Comunque, la legge prevede che l'interesse alla riservatezza non sussiste quando l'accesso agli atti è necessario per tutelare interessi giuridicamente rilevanti come quelli di un'associazione ambientalista che si preoccupa che delicati ecosistemi marini vengano tutelati come prevede la legge".
"Chiediamo al Parco la massima trasparenza nel rilascio delle autorizzazioni, - conclude Legambiente - e per questo abbiamo presentato un'istanza al Difensore Civico della Regione Toscana perché imponga al commissario Barbetti di permettere l'accesso ai nominativi richiesti, per evitare che un interesse comune, quale la protezione e valorizzazione delle isole toscane, possa rischiare di essere compromesso in favore degli interessi particolari del Vip e del raccomandato di turno".