"Il Governo deve recedere dall'aumento del 300 per cento dei canoni di concessione demaniale, perché sarebbe un colpo insostenibile per le imprese in un momento di gravi difficoltà per il settore del turismo. E sarebbe una mazzata per le famiglie che, dalla prossima stagione balneare, subirebbero le conseguenze tariffarie di un tale ingiustificato e spropositato aumento".
Ad affermarlo è l'assessore regionale alle finanze, programmazione e coordinamento delle politiche del mare Marco Montemagni.
"Sarebbe grave se tutto ciò dovesse accadere - spiega l'assessore - Il Governo non terrebbe infatti di conto delle richieste unanimi e reiterate delle Regioni: innanzi tutto far slittare gli effetti della manovra al 2005, ma anche rivedere la percentuale di aumento e la diversificazione dell'applicazione del canone, combattere l'evasione contributiva".
"E' inconcepibile e assurdo - aggiunge - che il Governo lo scorso settembre abbia insediato il tavolo tecnico Stato-Regioni e poi non l'abbia mai riunito. Ciò dimostra una palese insensibilità della maggioranza governativa verso queste problematiche oltre che una grave mancanza istituzionale".
"Quella della categoria dei concessionari balneari è una preoccupazione più che legittima - conclude Montemagni - Insieme alle Regioni, in tutti questi mesi, hanno dato concreta disponibilità al confronto con il Governo".