Un progetto Anas per una autostrada tirrenica
Un scelta che va contro i propri interessi. Così il Wwf commenta la decisione dell'Anas di presentare un progetto per la realizzazione di una nuova autostrada tirrenica alternativa alla statale Aurelia, ancora unica via di collegamento tra Rosignano e Civitavecchia ed in alcuni tratti stretta e pericolosa. L'Anas fino ad ora proponeva un adeguamento della statale a standard autostradali, un progetto economico, realizzabile presto e rispettoso dell'ambienteAll'annuncio, dato nei giorni scorsi, della consegna al Ministero dell'Ambiente da parte
dell'Anas del progetto Autostrada Tirrenica il Wwf si chiede che fine abbia
fatto quello di potenziamento a 4 corsie dell'Aurelia, anch'esso targato
Anas, "a tipologia autostradale", un'alternativa caldeggiata dal Wwf insieme
a numerose altre associazioni ambientaliste, comitati cittadini, sindaci,
esponenti del mondo della cultura ma che giace nei cassetti dellAnas dal
giugno 2001.
Quella autostradale, sembra essere, tra l'altro, una soluzione che allunga fortemente i
tempi rispetto all'emergenza sicurezza: in quel tratto, infatti, la media
degli incidenti è doppia rispetto a quella nazionale.
"Abbandonare definitivamente - ha commentato Stefano Lenzi, responsabile rapporti istituzionali del WWF Italia - la 'terza via' del potenziamento dell'Aurelia è
un atto che l'Anas fa contro i suoi stessi interessi e che favorisce
soltanto la concessionaria privata Sat".
"Un'inspiegabile assurdità - ha aggiunto Lenzi - visto che potenziare l'Aurelia garantirebbe il medesimo livello di sicurezza più volte richiesto dalle stesse associazioni, costerebbe meno sia in termini economici (1/3 in meno rispetto al progetto di autostrada
collinare, la metà di quella costiera), sia in termini ambientali visto che
si tratterebbe di potenziare un tracciato già esistente (anche se la Valutazione di impatto ambientale non è stata mai conclusa mancando le integrazioni dell'Anas richieste dalla
Commissione)".
"Gli effetti devastanti della scelta autostradale - ha concluso l'ambientalista - e soprattutto gli enormi costi che si dovrebbero affrontare (2 miliardi di euro per l'autostrada costiera e 3 miliardi di euro per quella collinare) non sarebbero neppure
compensati dagli introiti che si prevedono per questo tracciato".