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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Rifiuti inerti: i Comuni che fanno?
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"Il 19 novembre Legambiente inviava al Sindaco di Marciana la seguente segnalazione: negli ultimi giorni abbiamo ricevuto alcune segnalazioni che in località Pozzatello, a Marciana, lungo la strada che conduce alla cabinovia e nelle immediate vicinanze, è in atto, in più punti, una vera e propria discarica di rifiuti inerti di risulta da lavori edili ed altri materiali ingombranti e ferrosi, classificabili come speciali..."
Ha avuto la risposta Legambiente, una risposta "sconsolata e sconsolante" dice. Della segnalazione di Legambiente al comune di Marciana davamo notizia nel nostro precedente numero. Della risposta così amaramente giudicata dal gruppo ambientalista diamo invece conto nella nostra pagina seguente... Quanto al problema della mancanza all'Elba di un luogo dove scaricare gli inerti, dovranno essere i comuni a dar conto ai cittadini. Già, perché il problema è serio e si protrae ormai da tempo.
Lasciamo comunque che sia la stessa Legambiente a parlarne, a commentare questa ennesima lacuna...
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La situazione dei rifiuti sta aggravandosi, in particolare quella che riguarda gli inerti edili e gli ingombranti (frigoriferi, lavatrici, mobilio, ecc.). Nel caso degli inerti i Comuni non sembrano in grado di trovare soluzioni "ponte" (piazzole di stoccaggio temporanee) ed accordo per una o più piattaforme di smaltimento e recupero comprensoriali, ma nemmeno di esercitare forme di controllo sulle quelle ditte alle quali danno autorizzazioni edilizie e che poi scaricano il materiale di risulta lungo le strade o nei fossi.
Eppure, dalla stessa tipologia di rifiuti smaltiti abusivamente si potrebbe facilmente risalire ai responsabili. Per quanto riguarda gli ingombranti, le norme sono molto precise: l'articolo 44 del D.lgs 22/97 stabilisce che i beni durevoli per uso domestico (cioè le apparecchiature elettriche ed elettroniche) a fine vita devono essere consegnati al rivenditore, contestualmente all'acquisto di un bene durevole di tipologia equivalente, oppure devono essere conferiti alle imprese che gestiscono la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani o agli appositi centri di raccolta comunale per la messa in riserva, anche perché questi rifiuti contengono spesso sostanze molto pericolose per l'ambiente e la salute.
Quindi si può parlare di diverse responsabilità: quelle del commerciante che non ritira la merce vecchia, quella del cittadino che scarica materiale pericoloso in giro, quelle dei comuni che non organizzano campagne informative sulle modalità di ritiro degli ingombranti e non si dotano di strutture apposite.
Noi crediamo che questo malcostume che insozza l'Elba, questa usanza incivile che deturpa il nostro ambiente ed il paesaggio, debba finire. Gli Amministratori Comunali hanno il dovere di porre subito in atto efficaci politiche di informazione sul riciclaggio e il corretto smaltimento dei rifiuti, di avviare il recupero delle aree interessate dalle discariche abusive, ma anche di individuare i responsabili di questo sconcio e di far loro pagare i danni che ricadono su tutta la comunità.
Legambiente Arcipelago Toscano
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