Ogm: Veronesi sbaglia
I Comuni elbani si dichiarino Ogm free. Così Legambiente che critica duramente le recenti prese di posizione del famoso oncologo a favore dei prodotti agricoli geneticamente modificati. Sì alla ricerca genetica, dice in buona sostanza il Cigno verde, ma non a scapito della salute. Umberto Veronesi, secondo Legambiente, dimentica il principio di precauzione...“Sugli ogm Veronesi sbaglia su tutta la linea. Forse non se ne rende conto ma sembra utilizzare gli stessi argomenti delle multinazionali e pare aver dimenticato quel principio di precauzione che dovrebbe essere molto caro a un ottimo medico quale lui è”. Non usa mezzi termini Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, per bocciare le scelte di Umberto Veronesi sulle biotecnologie in agricoltura.
“Assicurare spazio alla ricerca è importante, – precisa Ferrante - anche e soprattutto nel delicatissimo settore della genetica, ma non a scapito della salute dei cittadini. Anche noi siamo quindi d’accordo con l’idea di istituire allo scopo una fondazione “terza”, autorevole e indipendente. Però lasciare invadere il campo agli organismi geneticamente modificati senza avere la certezza di poterli arginare è una decisione suicida”.
“Speriamo – continua il direttore di Legambiente - che non prevalga questa preoccupante e stupida tendenza, a sostegno di forti interessi di parte, e che non si trovino nuove scuse per rimandare ulteriormente l’approvazione del decreto Alemanno sulla coesistenza. E’ infatti fuorviante agitare gli argomenti della ricerca e dei danni alla salute contro il decreto Alemanno, che non entra in questo dibattito ma si preoccupa piuttosto di assicurare la libertà di scelta agli agricoltori italiani e ai consumatori”.
Il tema tra l'altro è d'attualità anche all'Elba. Secondo Legambiente Arcipelago Toscano infatti sono importanti le prese di posizione della Regione Toscana contro gli Ogm in agricoltura e l'adesione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano all'iniziativa Territorio Ogm free, esempio che è stato seguito da circa 1.500 Comuni Italiani che puntano su prodotti tipici e qualità ma, purtroppo, da nessuno dei Comuni Elbani.
"Rinnoviamo - dice Gian Lorenzo Anselmi, presidente del circolo elbano - l'invito ai nostri sindaci ad aderire all'iniziativa Comune OGM Free lanciata l'anno scorso dall'associazione Città del vino e da Legambiente. Sarebbe un primo e concreto segnale che la nostra è un'isola che punta alla qualità".
Secondo Legambiente, infatti, quella tra colture ogm, tradizionali e biologiche è una coesistenza impossibile. E permettere le coltivazioni transgeniche significa di fatto negare la libertà di milioni di persone, perché il rischio di contaminazione delle colture tradizionali potrebbe essere altissimo, se non incontrollabile.
Il pericolo maggiore legato alla coltivazione in campo aperto di organismi geneticamente modificati, infatti, è l’inquinamento genetico delle piante non modificate: caratteri di un ogm possono essere trasmessi a un organismo non modificato sulla base di meccanismi naturali assolutamente imprevedibili e ingovernabili, grazie al trasferimento di polline per mezzo del vento o di insetti.
Inoltre, una volta che un gene si è trasferito orizzontalmente è altissimo il rischio che la pianta si riproduca trasmettendo il carattere acquisito alla progenie. In Australia questo rischio si è già concretizzato, con l’evoluzione di “super erbacce transgeniche”, difficilissime da eradicare.
Il rischio di trasmissione, dunque, è troppo grosso perché non è soggetto a nessun tipo di controllo. E soprattutto, quando l’inquinamento genetico inizia, diventa irreversibile, tanto da non consentire la libertà di scelta del coltivatore che vuol produrre in maniera convenzionale o biologica.